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Svar Numero 5 - Lettere e filosofia

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alle nostre vite.<br />

Leggere fa bene alla salute; è un’attività che può<br />

essere considerata come una sorta di “ginnastica<br />

mentale”. Ovviamente, come per l’esercizio fisico,<br />

per far si che i risultati si vedano, bisogna essere<br />

costanti, così da tenere il proprio cervello sempre<br />

attivo e in allenamento. La lettura è un ottimo<br />

rimedio per lo stress: anche poche pagine, al ritorno<br />

da una pesante giornata lavorativa, aiutano a<br />

migliorare il proprio umore e a scaricare la tensione<br />

precedentemente accumulata. Diversi studi, inoltre,<br />

hanno confermato che la lettura previene il rischio<br />

di sviluppo di malattie degenerative del sistema<br />

nervoso, come l’Alzheimer2 . Leggere, infatti,<br />

migliora la propria capacità di concentrazione, la<br />

propria memoria: di fronte ad un romanzo siamo<br />

costretti a seguire i fili della trama che si vanno<br />

sempre più intrecciando, tenendo sempre a mente i<br />

dettagli che costruiscono la storia e i personaggi<br />

che si muovono al suo interno. Altri studi, invece,<br />

insistono sugli effetti positivi del leggere libri ai<br />

bambini fin dai primi mesi di vita. La lettura a voce<br />

alta, specialmente, abitua i bambini a prestare<br />

attenzione e questo incide positivamente sulla<br />

nascita e sulla sopravvivenza di nuovi neuroni.<br />

Impiantare il seme della lettura nei più piccoli è<br />

inoltre una sorta di assicurazione sul futuro: quegli<br />

stessi bambini saranno un giorno forti lettori, ma<br />

avranno anche pagelle più brillanti e non<br />

rischieranno di adottare comportamenti aggressivi e<br />

antisociali, a cui vanno invece incontro gli<br />

adolescenti con un basso livello di “literacy”34 .<br />

Esistono, poi, delle organizzazioni che utilizzano la<br />

lettura come mezzo per aiutare persone che stanno<br />

ritornando alla vita dopo un periodo di depressione,<br />

ragazzi con alle spalle situazioni familiari<br />

estremamente difficili, anziani lasciati soli in balia<br />

di loro stessi. Tra queste vi è The Reader<br />

Organisation, che opera per lo più in Gran Bretagna<br />

e che ha tenuto a maggio una conferenza dal titolo<br />

emblematico Leggere per vivere bene5 .<br />

Leggere insegna a vivere, a crescere; ci mostra il<br />

mondo e ci rivela il nostro posto al suo interno.<br />

Non importa che tipo di lettura stiamo affrontando:<br />

in ogni romanzo, racconto o poesia sono insiti<br />

innumerevoli valori da adottare e da mettere in<br />

pratica nella vita di tutti i giorni, ma anche<br />

insegnamenti indispensabili da fare nostri e da<br />

seguire. Se ci limitassimo a vivere solo nel nostro<br />

piccolo, non riusciremmo mai ad apprezzare<br />

appieno ciò che ci circonda. Leggere ci permette<br />

così di vivere in mille e ancora più posti diversi, ci<br />

può offrire la visione del mondo nella sua interezza<br />

o appena solo un assaggio di realtà estremamente<br />

diverse dalla nostra. Si dice che la vita sia solo una,<br />

ma un lettore, in realtà, vive molteplici volte: si<br />

immedesima nei protagonisti delle storie lette,<br />

cresce e vive con loro, affronta i nemici più<br />

insidiosi e le avventure più pericolose insieme a<br />

quelle persone di inchiostro e carta che prendono<br />

forma mano a mano che si avanza verso il finale e<br />

che, girata l’ultima pagina, sono diventate un po’ di<br />

famiglia.<br />

Ogni libro, a suo modo, ci fa diventare una persona<br />

migliore: non dobbiamo quindi permettere che il<br />

mondo sempre più frenetico in cui viviamo ci<br />

faccia dimenticare il piacere della lettura. Leggere,<br />

poi, è anche uno svago, fa divertire, allontana i<br />

pensieri. La scusa del non avere tempo per leggere<br />

non sussiste: si tratta sempre di mancanza di<br />

voglia6 . Ed è proprio per sopperire a questa<br />

carenza che bisogna sempre essere capaci di<br />

ritagliarsi un piccolo spazio per sé, da dedicare a<br />

quest’attività piena di vantaggi e soddisfazioni.<br />

È anche vero che non sempre ci troviamo fra le<br />

mani libri realmente “educativi”, soprattutto<br />

quando al giorno d’oggi l’editoria sembra essere<br />

solo diventata un’altra grande industria sforna<br />

prodotti, votata al profitto. Capita di trovare in<br />

libreria volumi scritti male e dalla trama scarna,<br />

avvolti in copertine appariscenti e presentati in<br />

modo da farci pensare di trovarci di fronte al nuovo<br />

caso editoriale del secolo, salvo poi renderci conto,<br />

una volta terminata la lettura, di aver solo sprecato<br />

tempo dietro ad un mucchio di parole vuote. È il<br />

caso di molti best seller odierni, che, osannati dalla<br />

stampa e dalla critica, hanno avuto un immeritato<br />

successo; o anche il caso di molte saghe per<br />

adolescenti, che sono un continuo ripetersi dello<br />

stesso schema narrativo e degli stessi personaggi.<br />

Trova riscontro ancora oggi, quindi, il pensiero<br />

espresso da Arthur Schopenhauer in un capitolo<br />

dedicato ai libri e alla lettura del suo saggio<br />

Parerga e paralipomena: «Nove decimi della nostra<br />

attuale letteratura non ha altro scopo che spillare<br />

qualche tallero dalle tasche: autore, editore e<br />

recensore hanno per questo fermamente<br />

complottato78» .<br />

Non sempre, però, è il libro a non essere istruttivo:<br />

può capitare che esso non abbia un effetto

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