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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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Il crollo della<br />

concezione<br />

dello Stato<br />

come ideale e<br />

la reazione<br />

individualistica<br />

L’assenza di<br />

grandi ideali e<br />

la crisi degli<br />

spiriti<br />

La crisi morale<br />

e religiosa<br />

L’insufficienza<br />

della religione<br />

tradizionale<br />

12 L’età cesariana (78-44 a.C.)<br />

del suo mondo interiore e della sua vita privata) e subent ra in ogni libero cittadino<br />

la consapevolezza che ogni uomo possa o debba trovare la sua realizzazione<br />

anche al di fuori e indipendentement e dallo Stato.<br />

Se l’età arcaica era stata, dunque, l’età dello Stato elevato ad ideale e a<br />

misura civile e morale d’ogni azione o comportamento dei Romani, e la devozione<br />

o la consacrazione ad esso costituivano la norma suprema dei valori, oltre<br />

che l’affermazione dell’autentica vir tù romana, ora, invece, l’età cesariana segna<br />

la crisi definitiva di questa concezione e il trionfo dell’individualismo. Ma l’individualismo<br />

di quest’età, essendo nato più che altro dalla delusione politica e<br />

sociale e scaturito, quindi, dalla naturale reazione contro lo Stato, non riesce a<br />

trovare una conciliazione o un compromesso con le necessità e i doveri superiori<br />

della vita pubblica e finisce con l’affermarsi, pertanto, non proprio come una<br />

tranquilla conquista dello spirito, o come una scoperta morale e civile lentamente<br />

e progressivamente elaborata e conseguita, quanto, piuttosto, come forza disgregatrice<br />

che, esplosa all’improvviso, prima corrode lo Stato dal di dentro, poi<br />

si riversa all’esterno e investe ogni altro settore della vita (politica, economia,<br />

costume, educazione, cultura, arte etc.), producendo effetti socialmente devastanti.<br />

La scoperta dell’individuo e del valore infinito della persona umana, non si<br />

afferma quindi nell’età cesariana in accordo o in armonia con i princìpi politici,<br />

civili e morali sui quali in passato si reggeva l’autorità dello Stato, ma si pone e<br />

realizza invece (contrariamente a quanto forse speravano gli intellettuali del Circolo<br />

degli Scipioni che per primi sostennero i nuovi ideali di humanitas nel secolo<br />

precedente), in piena opposizione e in aperto conflitto con lo Stato. Tutto ciò<br />

spiega perché l’emancipazione del cittadino dai vincoli dello Stato e la conseguente<br />

rivendicazione del valore autonomo della sua individualità vengono a coincidere<br />

con l’assenza di grandi ideali politici, sociali e morali nell’età cesariana e<br />

con una profonda e insanabile crisi degli spiriti.<br />

L’uomo di questo periodo appare spesso in preda ad angosce profonde, a<br />

paure terribili, a dubbi, smarrimenti, incertezze e turbamenti, privo com’è di valori<br />

assoluti e autentici di cui possa avvalersi, o di una salda fede o ideali grandi e<br />

sicuri cui possa ag grapparsi. Di qui, le continue contraddizioni in cui spesso si<br />

dibatte e delle quali resta prigioniero, incapace com’è ora di comprendere o dominare<br />

gli eventi; di qui, le frequenti oscillazioni, o le opposte scelte e posizioni che<br />

assumono le diverse coscienze dei singoli, tra razionalismo e irrazionalismo, tra<br />

scetticismo e misticismo, tra individualismo e cosmopolitismo; di qui, la grave<br />

crisi morale e religiosa che attanaglia gli spiriti di quest’età infelice e tormentata.<br />

Nessun conforto o speranza, del resto, poteva venire dalla religione tradizio -<br />

nale. Dottrinalmente debole ed essenzialmente e rigorosamente formalistica,<br />

nata più che altro dalla superstizione (superstitio) e dalla paura delle oscure e<br />

terrificanti forze della natura e degli dèi che le incarnano, la religione ufficiale 12<br />

rivela ora fatalmente e gravemente, in un’età di grandi fermenti sociali e di profonda<br />

crisi morale e spirituale, tutta la sua insufficienza e pochezza, avendo<br />

essa provveduto a rispondere finora più alle direttive e alle esigenze dello Stato<br />

(al cui servizio si era posta sin dalle origini), che non alle effettive necessità o<br />

preoccupazioni spirituali dei cittadini. Invero, i primi sintomi di que sta crisi reli-<br />

tradiscono grandi segreti e spesso sono essi stessi<br />

rivelatori di un loro delitto. Molti so gnano d’incontrare<br />

la morte. Molti, come se precipitassero a terra<br />

da alte montagne con tutto il peso del loro corpo,<br />

sussultano di paura e, quasi fuor di senno, riavendosi<br />

dal sonno a fatica tornano in sé, sconvolti dall’agitazione<br />

del corpo».<br />

12. Contro la religione tradizionale leva la sua

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