THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

cap. I - Gli avvenimenti storici: dalla morte di Silla (78 a.C.) alla morte di Cesare (44 a.C.) 3
3. L’ascesa politica di Cesare e il I triumvirato (Cesare, Pompeo, Crasso) (60
a.C.)
Negli anni in cui Pompeo era impegnato in Oriente incominciava in Roma
l’ascesa politica di G. Giulio Cesare.
Questi, nonostante la di scendenza dalla nobilissima famiglia Giulia, già in
occasione delle lotte tra Mario e Silla aveva manifestato la sua propensione per
il partito democratico, simpatizzando con la fazione mariana. Sostenuto dalla
parte popolare, Cesare diventa ora il maggiore esponente del partito democratico,
opponendosi alle forze politiche conservatrici costituite dall’oligarchia nobiliare,
rappresentata dal potere e dal l’autorità del senato. La prima abilissima
mossa politica di Cesare ai fini della propria carriera politica, fu la ricerca di
un’intesa con i due più potenti politici di quegli anni: Gn. Pompeo e Licinio Crasso.
Tornato in Italia nel 62 a.C., Pompeo era rimasto deluso dalle decisioni del
senato, che non aveva voluto approvare gli atti da lui emanati in Oriente, né
aveva acconsentito ad assegnare terre ai suoi veterani. Quanto a Crasso, si era
già schierato dalla parte demoecratica qualche anno prima, sostenendo la candidatura
al consolato di Cati lina, e ora era anch’egli in rotta col senato. Non
risultò quindi diff icile a Cesare trovare, in questo periodo, sia nell’uno, sia nell’altro,
dei naturali alleati nella lotta contro il senato.
Nell’anno 60 a.C., Cesare, posta la sua candidatura al consolato per il 59
a.C., chiese ed ottenne l’appoggio di Pompeo e quello di Crasso, avendo stretto
con essi un’intesa segreta, in virtù della quale i tre politici si impegnavano a
sostenersi reciprocamente, operando in modo che nulla accadesse nella vita dello
Stato, che potesse risultare a danno di ciascuno di essi 3. Nasceva così il I triumvirato
4.
Eletto console nel 59 a.C., Cesare provvedeva subito a realizzare il programma
politico s egretamente concordato con i suoi due autorevoli alleati e sostenitori.
Pertanto, vennero ratificati gli atti emanati da Pompeo in Oriente e distribuite
terre ai proletari e ai veterani di Pompeo. Anche Crasso ottenne l’approvazione
di quei provvedimenti di legge ai quali era particolarmente interessato, come, ad
esempio, la riduzione del canone delle imposte che si riscuotevano dalla provincia
d’Asia. Per se stesso, Cesare ottenne, su proposta del tribuno P. Vatinio,
un imperium proc onsolare della durata di cinque anni e riuscì a fare allontanare
dal senato i due maggiori esponenti dei conservatori, Cicerone, fatto esiliare nel
58 a.C., avvalendosi dell’opera del tribuno Publio Clodio 5, e Catone, fatto inviare
in missione a Cipro, con l’incarico di provvedere all’annessione dell’isola.
4. Cesare conquista la Gallia (58-51 a.C.)
La legge Vatinia assegnava a Cesare per cinque anni l’imperium proconsolare
nell’Illirico e nella Gallia Cisalpina (cioè la regione italiana posta a nord della
linea Arno-Rubicone). Ma, in seguito, Cesare era riuscito ad ottenere anche il proconsolato
della Provincia (Provenza), detta anche Gallia Narbonese (dalla città di
3. L’accordo tra Cesare e Pompeo fu suggellato
dal matrimonio fra Pompeo e Giulia, figlia di
Cesare.
4. In realtà la definizione di «triumvirato» è impropria,
trattandosi di un’intesa privata, segretamente
concordata fra i tre politici.
Legittima invece è la definizione di «triumvirato»
data al «secondo», stipulato da Lepido, Antonio
Cesare
esponente del
partito
democratico
L’intesa
politica con
Pompeo e
Crasso: il
I triumvirato
(60 a.C.)
L’elezione di
Cesare al
consolato
(59 a.C.)
L’esilio di
Cicerone
(58 a.C.)
Cesare ottiene
il proconsolato
della Gallia
Narbonese
e Ottaviano, in quanto esso ri spondeva ad un potere
politico triumvirale legalmente riconosciuto.
5. Eletto tribuno nel 58 a.C., Clodio, nemico giurato
di Cicerone, fece passare una legge che comminava
l’esilio a chi avesse mandato a morte cittadini
romani senza seguire le normali vie procedurali:
ciò significava e comportava la sicura
condanna di Cicerone.