THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia
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52 L’età cesariana (78-44 a.C.)<br />
mentre le Parche, dagli infallibili presagi, intonano un canto profetico in onore<br />
degli sposi, preannunciando ad essi la nascita di Achille e i futuri destini dell’eroe.<br />
Il Carme si conclude con le gravi considerazioni morali del poeta, che lamenta<br />
l’avvenuto distacco, ai suoi tempi, degli dèi dagli uomini, in conseguenza della<br />
folle e corrotta di vita di questi ultimi. La parte centrale dell’epillio relativa al mito<br />
di Arianna abbandonata si presenta più ricca di pathos e poesia: in essa torna<br />
infatti il tema lirico della fides tradìta nel rapporto tra innamorati, tema sentitissimo<br />
dal poeta per gli insopprimibili suoi riflessi autobiografici. Accando ad esso,<br />
in tutto il Carme, corre l’altro tema, carissimo al poeta, delle nozze e dell’amore<br />
coniugale, il sogno segreto di tutta la sua vita. «Questo carme, giudicato sproporzionato<br />
e vizioso nella struttura, ha pure, nella sua bellezza ricca e barocca, una<br />
sua armonia generale, costituita da due epitalami eroici e divini che si chiudono<br />
con un tristo canto profetico di gloria e di morte» 27.<br />
Carme LXV (Elegia: dedica ad Ortalo della traduzione della Chioma di Berenice<br />
di Callìmaco)<br />
Sono 24 versi in tutto: distici elegiaci. Con essi il poeta dedica all’amico<br />
Quinto Ortensio Òrtalo la sua traduzione in latino della Chioma di Berenice del<br />
poeta greco Callimaco. L’elegia costituisce un piccolo gioiello di poesia «nuova»,<br />
originale, raffinata e dotta: vero saggio magistrale di come può nascere o essere<br />
costruita una lirica. Òrtalo ha chiesto a Catullo il dono di una sua poesia. Ma il<br />
poeta è in crisi profonda per la morte del fratello (stupendo, efficacissimo, quell’intermezzo<br />
lirico fatto del colloquio improvviso del poeta col fratello morto, colloquio<br />
che, ad arte, viene ad interrompere, a spezzare drammaticamente l’unità<br />
compositiva della lirica), e confessa di essersi staccato dalla poesia e di non<br />
essere più in grado di produrne: pertanto, l’amico dovrà accontentarsi del dono<br />
di una semplice traduzione di una lirica altrui, l’unica cosa che ora egli è in grado<br />
di dare. La poesia procede su un ritmo lento, sofferto, faticoso, che bene riesce<br />
a rendere ed esprimere, tuttavia, la difficoltà con la quale il poeta insegue le<br />
parole e la giusta ispirazione per creare la lirica, tanto egli versa ormai in uno<br />
stato confusionale di smarrimento e angoscia totale. Sicché, quella doveva essere<br />
una semplice recusatio («rifiuto»), è diventata, proprio essa, dono prezioso e raro<br />
di un’autentica poesia: esempio limpidissimo, non c’è che dire, di ars poetica,<br />
indipendentemente da ogni teorizzazione. Miracolo, o potenza dell’arte catulliana.<br />
Nell’ultima parte può essere ravvisata una scenetta di gusto e tradizione artistica<br />
tipicamente ellenistica, è vero, e, forse, una lieve «caduta»; ma non l’aveva<br />
forse detto Catullo di essere in crisi?<br />
29. Laodamìa è la promessa sposa di<br />
Protesilao, prossimo a partire per la spedizione<br />
troiana. Ma i due innamorati, impazienti, si congiungono<br />
prima di compiere i sacri riti in onore<br />
degli dèi. Questi, irritati, puniscono i due innamo-<br />
rati: Protesilao sarà il primo tra i Greci a cadere<br />
ucciso sotto le mura di Troia. Laodamìa resterà,<br />
comunque, esempio singolare e bellissimo di<br />
fedeltà, anche dopo la morte del suo Protesilao.