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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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4. La cultura e la letteratura<br />

cap. II - Caratteri generali dell’età cesariana 15<br />

L’esplosione d’individualismo avutasi in età cesariana si manifesta nella cultura<br />

attraverso la scoperta e l’affermazione del valore autonomo di essa e, così,<br />

dell’arte e della letteratura, nelle quali si cercano nuove forme espressive, che<br />

meglio valgano ad esprimere la personali tà dell’individuo e la sua libertà d’ispirazione:<br />

è questo il momento in cui finalmente, proprio in virtù del trionfante<br />

individualismo, l’otium letterario, la vita contemplativa e le varie attività dello<br />

spirito trovano una definitiva valorizzazione e acquistano dignità pari all’attivismo<br />

e al negotium politico.<br />

Non solo il comune cittadino, ma anche l’intellettuale in questo periodo<br />

appare disorientato e staccato dallo Stato. E la letteratura, ch’era nata, in sostanza,<br />

con la specifica funzione di svolgere propaganda politica per lo Stato, in tutto<br />

rivelandosi in età arcaica sua ancilla fedele, ora, pur essa, si emancipa e si distacca<br />

da esso, rivendicando la propria autonomia e proponendo contenuti diversi.<br />

Sulla scia delle teorie poetiche alessandrine avanzate dal greco Callìmaco (III<br />

secolo a.C.), si diffonde ora in Roma una nuova concezione dell’arte, intesa come<br />

disimpegno, anzi come lusus, cioè come puro diletto dello spirito e perciò priva<br />

di qualsiasi scoperta o nascosta finalità o necessità d’insegnamento morale o<br />

politico o civile. Si giunge, pertan to, all’affermazione dell’autonomia dell’arte<br />

(«l’arte per l’arte»), con risultati davvero rivoluzionari e sorprendenti nella produzione<br />

letteraria romana.<br />

Ciò spiega perché in poesia incominci ora ad affermarsi la lirica, quella poesia,<br />

cioè, di per sé soggettiva e aperta alle confes sioni e rivelazioni della vita privata<br />

e del mondo interiore del poeta, mentre prima prevaleva la poesia narrativa, per<br />

sua natura oggettiva, cioè quell’epica, che in Roma assunse un deciso indirizzo<br />

storico e nazionalistico per celebrare le gloriose imprese del popolo romano. In<br />

un’epoca come questa, di scetticismo e di pessimismo, di fede stanca e di scarsa<br />

coesione sociale, si avverte anche nella letteratura un diffuso senso di sfiducia,<br />

di sconforto e di abbandono e, con esso, la grave assenza di entusiasmi, di slanci<br />

umani, di forte energia morale, o di comuni, grandi ideali politici, civili e morali,<br />

ai quali aggrapparsi per realizzare o ricostruire se stessi, prima ancora della<br />

società o dello Stato.<br />

Altra cosa era stata in Grecia l’età «classica» di Pericle, così ricca di fede e<br />

ideali, altra cosa sarà in Roma l’età «classica» d’Augusto, col suo richiamo alla<br />

restaurazione civile, morale e religiosa, con i suoi ideali comuni di ritorno al passato<br />

e di ricostruzione di uomini e cose, in conseguenza dell’armonia sociale e<br />

della pace finalmente ritrovate.<br />

Ma, nonostante l’assenza di grandi, comuni ideali, la letteratura latina dell’età<br />

cesariana si rivela comunque valida, originale e profonda, essendo riuscita<br />

ad esprimere artisti di grande personalità e genialità. Non è questa l’epoca «classica»,<br />

l’abbiamo detto, ma ciò non vuole dire affatto che la letteratura di questo<br />

periodo sia in qualche misura inferiore a quella che si avrà tra poco, nell’età<br />

augustea. Essa è solo diversa. Vero è infatti che proprio la crisi e l’inquietudine<br />

degli spiriti, l’acceso clima di guerra civile, la scoperta dell’individuo e della vita<br />

ideale superiore di tutte le sue aspettative),<br />

la filosofia di Epicuro sarebbe stata giudicata<br />

rivoluzionaria e peri colosa, in quanto,<br />

con i suoi principi dottrinali invitanti all’individualismo,<br />

all’isolamento e ai piaceri della<br />

vita, avrebbe potuto minare alla base la soli-<br />

dità politica e morale dello Stato, rivelandosi<br />

sovvertitrice degli antichi valori trasmessi<br />

dalla tra dizione e corrosiva della purezza e<br />

santità dei costumi ereditati dagli avi (mos<br />

maiorum).<br />

L’otium<br />

letterario<br />

L’emancipazio<br />

ne della<br />

letteratura<br />

dallo Stato<br />

L’arte come<br />

lusus<br />

La poesia<br />

lirica<br />

L’assenza di<br />

grandi ideali<br />

Validità ed<br />

originalità<br />

della<br />

letteratura<br />

dell’età<br />

cesariana

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