THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia
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I nuovi ideali<br />
o valori umani<br />
e morali<br />
Poeta<br />
scanzonato,<br />
scapigliato,<br />
anticonformista<br />
I carmi della<br />
spensieratezza<br />
e<br />
dell’esuberanz<br />
a giovanile<br />
La poesia<br />
«giambica» di<br />
gusto<br />
archilocheo<br />
La comicità<br />
pesante di tipo<br />
plautino e<br />
tradizione<br />
fescenninica<br />
Tràttasi di<br />
poesia minore<br />
42 L’età cesariana (78-44 a.C.)<br />
intesi a realizzare un nuovo modello di civiltà, meno eroica, ma più umana, meno<br />
preoccupata dello Stato, più sollecita, invece, dei valori e delle necessità spirituali<br />
dell’individuo.<br />
Pertanto, nella mutata temperie storica e spirituale di Roma, in piena armonia<br />
con le mutate esigenze dei tempi nuovi, il poeta novus Catullo, polemicamente,<br />
contrapporrà alla storia, allo Stato, alla tradizione, la scoperta di nuovi ideali o<br />
valori umani e morali: la cura dell’io, del proprio mondo interiore, dell’amore,<br />
degli affetti familiari, dell’amicizia, della cultura, della poesia, dell’arte.<br />
5. Temi e momenti della poesia catulliana<br />
Il liber catulliano comprende, come s’è già detto, 116 carmi in tutto: non<br />
sono molti, certo, ma essi bastano a dare la misura di un’arte e il senso o la<br />
storia di un’intera esistenza. Non è possibile stabilire una rigorosa cronologia dei<br />
carmi di Catullo, ma nella sua poesia possono essere individuati, tuttavia, alcuni<br />
temi e momenti che risultano determinanti ai fini della ricostruzione dell’iter<br />
umano e artistico del poeta. Parleremo, pertanto, prima delle nugae che presentano<br />
vari motivi di ispirazione; poi si parlerà delle nugae che hanno per esclusivo<br />
argomento la storia dell’amore di Catullo per Lesbia; infine dei carmina<br />
docta.<br />
a) Il Catullo delle nugae di argomento vario<br />
Il Catullo delle nugae non dedicate al tema del suo amore per Lesbia, si<br />
rivela spesso poeta scanzonato, scapigliato e anticonformista: poeta novus, rivoluzionario,<br />
che ha tanta voglia di scherzare, o di far polemica, di sorprendere o<br />
di scandalizzare. In questa produzione, i carmi più frivoli o leggeri, o quelli più<br />
scanzonati e salaci, o quelli più spinti, o più aggressivi e dissacratori, si pensa<br />
appartengano, forse, alla prima attività poetica di Catullo: sono i carmi nati dalla<br />
spensieratezza e dall’esuberanza giovanile.<br />
È una poesia, questa, carica di spregiudicatezza, di comicità, di aggressività,<br />
spesso incline all’erotismo scurrile, all’arguzia, alla battuta pesante, pungente, o<br />
al motteggio e alla beffa, esercitata contro nemici personali, o poetastri invisi a<br />
Catullo, o contro politici famosi, o personaggi in vista nella Roma dei suoi tempi.<br />
È un Catullo polemico, questo, spesso aspro, violento, aggressivo, che ha tutta<br />
l’aria del poeta d’assalto, del poeta giambico, un Catullo, insomma, che fa vibrare<br />
truces iambos («giambi feroci»), come egli stesso dice (Carmina XXXVI, 5) e che<br />
sembra muoversi più sulle orme di Archiloco, che non su quelle di Callìmaco 19.<br />
Quando poi questo stesso Catullo vuole far ridere, eccolo allora indulgere ad una<br />
comicità un po’ grossolana, di gusto italico e tradizione fescenninica, una comicità<br />
di tipo plautino, si può dire, che ama la battuta o la parola corposa, pesante,<br />
colorita. E tutto ciò è dovuto non tanto ad un tradimento da parte del poeta dei<br />
canoni o del gusto dell’alessandrinismo callimacheo o della poetica neoterica,<br />
quanto, piuttosto, al prevalere in lui, in questo primo periodo, dell’ardore o dell’impetuosità<br />
giovanile, dell’impulsività e dell’istintività, sui freni moderatori imposti<br />
19. Il Wilamowitz pensava forse proprio a questi<br />
carmi allorché definì Catullo: «non il Callìmaco, ma<br />
l’Archiloco di Roma» (U. VON WILAMOWITZ, Helleni -<br />
sti che Dichtung II, Berlin 1928, 310).<br />
20. Così felicemente definì il Carme l’Arnaldi<br />
(Antologia della poesia latina I, cit., 260).<br />
21. Forse, in particolare, pensava proprio a<br />
questa lirica, l’Arnaldi (Antologia della poesia latina