THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia
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cap. IV - Gaio Valerio Catullo - Il poeta di Lesbia, il poeta dell’amore 45<br />
a scherzare col suo passerotto addomesticato, suscitando l’invidia del poeta, che<br />
dichiara di non poter fare altrettanto, preso com’è dai suoi gravi pensieri: almeno<br />
così, posando, egli vuole far credere (Carmina II, Antol. catull., pagg. 65-66). Poi<br />
il passerotto morirà, gettando nella disperazione la «fanciulla» e coinvolgendo<br />
seriamente nel dolore anche il poeta, nonostante il suo tentativo di minimizzare<br />
e di sdrammatizzare, atteggiandosi ad uomo di mondo e dichiarandosi dispiaciuto<br />
per la morte del passerotto, più che altro perché, a causa di essa, gli<br />
occhietti della sua «ragazza» si sono fatti «rossi e gonfi a forza di piangere» (flendo<br />
turgiduli rubent ocelli), (Carmina III, Antol. catull., pagg. 66-67). Questa stessa,<br />
deliziosa, ingenua «fanciulla», in altre liriche diventa un’affascinante e colta creatura<br />
poetica, artisticamente ancora idealizzata da Catullo, come s’è già detto, col<br />
nome magico e suggestivo di Lesbia (che vuol dire «la donna di Lesbo»), rievocando<br />
esso il mitico e raffinato mondo artistico di Saffo. Di Lesbia il poeta è perdutamente<br />
innamorato e con essa, agli inizi, ha un’intesa perfetta. E tutto ciò<br />
naturalmente avviene talora anche sotto gli occhi dello stesso sprovveduto marito<br />
di Lesbia, il quale, a detta del poeta, per sua dabbenaggine, se la gode un mondo<br />
allorché davanti a lui sua moglie maltratta verbalmente Catullo, senza rendersi<br />
conto che, invece, proprio quella è un’altra prova sicura, ch’essa ormai appartiene<br />
al poeta (Carmina LXXXIII, Antol. catull., pagg. 67-68). Catullo, infatti, ha<br />
imparato a capire gli atteggiamenti e la complessa psicologia della donna innamorata<br />
e, pertanto, sa bene che, quando essa con insistenza disprezza o parla<br />
male di un uomo, quello può essere considerato un sintomo o indizio sicuro che<br />
proprio di quell’uomo essa è ormai irrimediabilmente innamorata. Del resto, capita<br />
anche a lui di fare la stessa cosa nei confronti di Lesbia: ne parla sempre male,<br />
ma, possa egli morire, se non è vero che l’ama (dispeream nisi amo), (Carmina<br />
XCII, Antol. catull., pag. 68).<br />
L’intesa tra i due innamorati non è solo sentimentale; essa va oltre, è anche<br />
intesa intellettuale ed implica, tra i due, una perfetta identità di vedute culturali<br />
e letterarie. Sicché, Catullo potrà spesso parlare e discutere con Lesbia anche di<br />
letteratura e di poesia, sicuro di trovare in lei un’interlocutrice cólta, esperta, raffinata,<br />
aggiornata e in grado di capirlo. E i due sembra proprio che la pensino<br />
allo stesso modo anche in fatto di poesia, se è vero che Catullo ritiene di poter<br />
agire in perfetto accordo ed intesa con Lesbia, allorché, scherzando, si induce,<br />
impunemente, persino ad assolvere per lei un suo stravagante e pericoloso voto…<br />
letterario, condannando irrimediabilmente alle fiamme i soliti, pretenziosi Annali<br />
del povero poetastro Volusio, ma riuscendo a salvare in tal modo la sua poesia,<br />
nella certezza di fare, così, nello stesso tempo, cosa gradita anche a Lesbia<br />
(Carmina XXXVI). Colta, affascinante, intelligente, spiritosa e bellissima, tale appare<br />
Lesbia agli occhi dell’innamorato poeta, tale sembra che effettivamente ella fosse,<br />
non solo nell’animo e nella poesia di Catullo, ma anche nella realtà della vita e<br />
della storia.<br />
Sulla bellezza insuperabile di Lesbia, dunque, Catullo non ha alcun dubbio,<br />
specie quando gente insulsa e sprovveduta, fraintendendo volgarmente sulla bellezza<br />
femminile, azzarda improponibili, sottintesi confronti, spingendosi forse, arditamente,<br />
assurdamente, a paragonarla ad una qualsiasi, insipida e banalissima<br />
Quinzia, solo perché questa è, innegabilmente, un’appariscente stangona dagli<br />
evidenti attributi fisici (Carmina LXXVI, Antol. catull., pag. 68-69). La stessa sicurezza<br />
rivela il poeta quando apertamente Lesbia viene paragonata ad altre donne<br />
(Carmina XLIII, Antol. catull., pag. 69). Alla bellissima Lesbia, Catullo ha giurato<br />
eterno amore, stringendo con lei un patto ideale (foedus) di fedeltà e dedizione<br />
assoluta (Carmina LXXXVII, Antol. catull., pag. 70). Anche Lesbia giura spesso<br />
amore e fedeltà al poeta, e Catullo si augura con tutta l’anima ch’ella possa<br />
essere sincera e che sia davvero in grado di prestar fede al santo giuramento<br />
L’idealizzazion<br />
e di Clodia:<br />
la puella dei<br />
primi Carmi<br />
I Carmi 2 e 3<br />
Lesbia,<br />
la donna<br />
ideale<br />
Le reazioni del<br />
marito di<br />
Lesbia<br />
(Carmina<br />
LXXXIII)<br />
L’intesa<br />
intellettuale e<br />
culturale<br />
(Carmina<br />
XXXVI)<br />
La bellezza<br />
insuperabile di<br />
Lesbia<br />
(Carmina<br />
LXXXVI; XLIII)<br />
I giuramenti di<br />
fedeltà<br />
(foedus) di<br />
Catullo e<br />
Lesbia<br />
(Carmina<br />
LXXXVIII; CIX;<br />
LXX)