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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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I, cit. 251), allorché definì Catullo «poeta dell’attimo».<br />

cap. IV - Gaio Valerio Catullo - Il poeta di Lesbia, il poeta dell’amore 43<br />

invece più tardi dalla ricerca di raffinatezza, dall’esperienza o consapevolezza<br />

artistica e, insomma, dalla maturità.<br />

Ma non è certo il Catullo comico, o quello violento e aspro che abbiamo definito<br />

«giambico», o, tanto meno, quello erotico e scurrile, il miglior Catullo. La<br />

grande poesia catulliana, dunque, non è in queste nugae, ma va cercata altrove.<br />

Tutt’altra cosa sono già, infatti, le nugae nelle quali il poeta si rivolge agli amici<br />

e dalle quali traspare la dolcezza, la grazia, il candore dell’anima catulliana, nel<br />

momento in cui essa più si rivela «fanciullesca», e il suo profondo sentimento<br />

dell’amicizia. Catullo è di carattere espansivo e, quindi, sente spesso il bisogno<br />

di aprirsi, di confidarsi, di comunicare, di dialogare con gli altri. Pertanto, l’amicizia<br />

per lui è un insopprimibile, assoluto bisogno dell’anima. Gli amici che ha,<br />

sono quasi tutti letterati o poeti come lui e con tutti egli intreccia un profondo e<br />

intensissimo rapporto affettivo. Con questi amici Catullo ha molte cose in comune:<br />

affinità di spirito, di gusto, di cultura, di vita, d’ideali umani e letterari. Catullo,<br />

l’abbiamo detto, è un temperamento passionale e, naturalmente, non solo nell’amore,<br />

ma anche nell’amicizia si rivela tale. Il suo sentimento dell’amicizia,<br />

infatti, è intensissimo. Come l’amore, così egli sente e vive l’amicizia: con sentimento<br />

enorme e infinito, con trasporto, con lealtà, con dedizione e con devozione<br />

assoluta. Ed altrettanto, naturalmente, egli invoca, pretende o vorrebbe<br />

dagli amici: guai a tradire il suo affetto, la sua fiducia, la sua amicizia: irascor<br />

tibi, sic meos amores? «Sono arrabbiato con te, così contraccambi il mio affetto?».<br />

Così egli dirà a Cornifico, sentendosi dimenticato in un momento in cui sta male<br />

(Carmina XXVIII, cfr. III 3, nota 18, pag. 29). Con essi, in nome dell’amicizia, è<br />

come se il poeta avesse stabilito un tacito, indissolubile patto reciproco di affetto,<br />

di lealtà, di fedeltà, di devozione. E questo «patto» (foedus) d’amicizia e di «fedeltà»<br />

(fides) o rispetto della parola data, acquista nella sensibilità e nell’anima catulliana<br />

la sacralità, il valore e la risonanza di un giuramento inviolabile, di portata<br />

e natura quasi religiosa. Così sarà per Catullo anche nell’amore. I tradimenti di<br />

Lesbia saranno tanto più gravi per lui, in quanto essi corrisponderanno, nel suo<br />

animo, alla rottura, alla violazione, anzi, alla profanazione di quel sacro patto d’amore<br />

(foedus) tacitamente concordato tra i due innamorati, o all’abbandono della<br />

promessa o giurata fedeltà d’amore (fides).<br />

Amore ed amicizia hanno dunque radici profonde e comuni nell’anima di<br />

Catullo, perché sia l’uno, sia l’altra, traggono origine in lui dalla stessa concezione<br />

ch’egli ha del suo rapporto con gli altri. Di qui, le frequenti, dolcissime<br />

dichiarazioni di affetto rivolte da Catullo agli amici, le confidenze fatte ad essi, i<br />

deliziosi e teneri colloqui, le intese letterarie, gli scherzi innocenti, le rievocazioni<br />

di imprese compiute, di esperienze comuni vissute, le confessioni, gli inviti, le<br />

rivelazioni, ma anche i continui, gravi rimproveri, i lamenti disperati, le delusioni<br />

cocenti e improvvise del poeta allorché da essi si sente non adeguatamente corrisposto<br />

o, peggio, abbandonato o tradito.<br />

Come per gli amici e per Lesbia, così profondissimo fu anche il legame e l’amore<br />

di Catullo per il fratello, la cui morte prematura nella lontana Triade incise<br />

profondamente sull’anima del poeta, portando in essa, inattese, la tristezza e la<br />

devastazione (Carme LXVIII, 19-26, Antol. catull., pagg. 79-83). In conseguenza<br />

di quella morte, dunque, Catullo maturerà come uomo e come poeta. Un Catullo<br />

certamente diverso è quello del Carmina CI): raggiunta la Troade in occasione<br />

del suo viaggio in Asia Minore, il poeta si ferma presso la tomba del fratello per<br />

compiere il triste rito delle offerte funebri e per pronunciare tra le lacrime la sua<br />

Meglio riesce<br />

nella poesia<br />

per gli amici<br />

Il candore<br />

dell’anima<br />

catulliana<br />

Gli amici<br />

letterati<br />

Il sentimento<br />

dell’amicizia<br />

intensissimo,<br />

al pari<br />

dell’amore<br />

La portata<br />

religiosa del<br />

patto di<br />

amicizia<br />

(foedus) e<br />

fedeltà (fides)<br />

Le comuni<br />

radici<br />

dell’amore e<br />

dell’amicizia in<br />

Catullo<br />

La<br />

maturazione<br />

artistica e<br />

umana di<br />

Catullo dopo<br />

la morte del<br />

fratello<br />

Sulla tomba<br />

del fratello<br />

(Carmina CI)

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