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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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54 L’età cesariana (78-44 a.C.)<br />

I modelli<br />

ispiratori<br />

Catullo poeta<br />

di gusto e<br />

formazione<br />

alessandrina<br />

Poeta, né<br />

ingenuo,<br />

primitivo e<br />

romantico, né<br />

in tutto<br />

alessandrino<br />

La freddezza<br />

e il distacco<br />

dei poeti greci<br />

alessandrini<br />

La passionalità<br />

catulliana<br />

L’originalità e<br />

la diversità<br />

dagli altri<br />

neòteroi<br />

Necessità di<br />

distinguere<br />

all’interno<br />

della sua<br />

poesiaLa<br />

crescita e<br />

dunque accontentare Allio, anche se gli è gratissimo e mai potrà dimenticare<br />

quanto ha fatto l’amico per lui e per il suo amore, favorendo i suoi incontri<br />

segreti con Lesbia nella villetta suburbana, affettuosamente messa a sua disposizione.<br />

E tuttavia, nonostante la recusatio («rifiuto»), anche ad Allio il poeta<br />

riesce a fare il dono di una sua poesia; anzi, per lui fa di più, perché ad Òrtalo<br />

era riuscito ad offrire solo il dono della traduzione d’una lirica altrui, ad Allio,<br />

invece, finisce col regalare questo gioiello d’elegia.<br />

Come in altri carmina docta, inoltre, anche qui il poeta intreccia e fonde<br />

magistralmente ed originalmente il motivo mitologico con quello autobiografico.<br />

Nella vicenda mitologica di Protesilao e Laodamìa 29, inserita nel carme, è simboleggiata<br />

la storia stessa della sua vita. In Laodamìa, la fedele, sventurata,<br />

mancata sposa di Protesilao, il poteva rivede la Lesbia innamorata e devota di<br />

quel lontano e felice giorno in cui per la prima volta si concesse al suo amore.<br />

Nell’amore mitologico dei due sposi mancati, precocemente stroncato da un crudele<br />

destino, è già adombrato, tuttavia, il presentimento da parte del poeta del<br />

tragico naufragio anche del suo amore. Ma il mito richiama, soprattutto, il sogno<br />

segreto catulliano della sancta Venus, cioè del casto e indissolubile amore coniugale<br />

e, con esso, il tema lirico consueto della fides, della «fedeltà», della lealtà<br />

necessaria e bellissima nel rapporto tra due innamorati. Inoltre, la morte immatura<br />

di Protesilao sul suolo della lontana, ostile Troade, non poteva non ricordare<br />

al poeta quella altrettanto straziante del fratello, anch’essa avvenuta anzitempo,<br />

negli stessi, infausti luoghi d’Asia.<br />

Poesia dei ricordi, dell’amore vagheggiato, tra idealizzazione e rassegnazione,<br />

poesia della rimpianta giovinezza, della casa, degli affetti perduti, poesia<br />

della delusione, del dolore, della morte, forse ancora, nonostante tutto, poesia<br />

della speranza. E quelle che sembrano essere nel Carme disarmonie o sproporzioni<br />

o carenze in fatto di struttura, alla fine si rivelano, proprio esse, invenzioni<br />

tecniche originali di un’arte finissima, del tutto naturali e necessarie alla<br />

lirica, perché bene esse rispondono allo stato d’animo del poeta, ancora in<br />

preda, per sua stessa ammissione, allo smarrimento, alla confusione mentale,<br />

all’angoscia, in conseguenza del grave lutto che di recente l’ha colpito. Un autentico<br />

capolavoro, dunque, questa lirica, un prodigioso esempio, pur essa, come<br />

già l’altra per Òrtalo (Carmina LXV), di ars poetica, non teorizzata, ma vissuta<br />

e mostrata nella magica straordinarietà del suo concreto divenire. È nata, con<br />

questa lirica, la prima elegia soggettiva della letteratura latina.<br />

6. L’arte di Catullo<br />

Catullo è, senza dubbio, il più grande dei poetae novi, l’unico, per altro, del<br />

quale ci sia pervenuta l’opera intera. Ma non solo dei neòteroi, anche di tutti gli<br />

altri lirici latini, Catullo certamente può essere considerato il poeta più grande<br />

ed originale. Per la sua poesia egli s’ispirò, talora, ad Archiloco o a Saffo o ad<br />

altri poeti greci di età classica, più spesso, invece, a modelli letterari alessandrini,<br />

soprattutto a Callìmaco. Catullo è, dunque, un poeta di formazione culturale,<br />

spirito e gusto essenzialmente alessandrino. Ma, d’altra parte, neppure può<br />

dirsi, tuttavia, che egli resti, per così dire, prigioniero in tutto e sempre dell’alessandrinismo<br />

callimacheo.<br />

Catullo non è certo il poeta ingenuo, istintivo, primitivo, tutto estro, immediatezza<br />

e fantasia (ingenium) come lo vorrebbero i romantici, ma nemmeno può<br />

dirsi in tutto alessandrino, nel senso che sacrifichi la sua genuina ispirazione al<br />

richiamo dell’ars, cioè della disciplina artistica, dell’educazione letteraria, del<br />

«mestiere», della «scuola». La verità è che, né bisogna esagerare sul carattere «fan-

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