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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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Carme LXXVI<br />

91. omnis: sta per omnes.<br />

92. Remi: il riferimento a Remo, anziché a<br />

Romolo, non è casuale; Remo è stato lo sventurato<br />

perdente nei confronti del fratello Romolo.<br />

Questa volta i Romani sono detti discendenti di<br />

Remo, quasi a voler significare, da parte del poeta,<br />

la fatale sventura di quanti tra essi hanno avuto<br />

cap. IV - Gaio Valerio Catullo - Il poeta di Lesbia, il poeta dell’amore 75<br />

so e di tutti i suoi cari, ora nei quadrivi e negli angiporti scortica i fianchi dei discendenti<br />

del magnanimo Remo.<br />

L’ultima, disperata preghiera<br />

Siamo ormai arrivati alla fine del romanzo d’amore di Catullo e di Lesbia. Il poeta<br />

è disperato: l’amore è diventato per lui un’oscura, incurabile malattia, un terribile<br />

cancro che gli divora e distrugge l’anima e il corpo. Catullo non chiede più agli dèi<br />

che Lesbia contraccambi il suo amore, o, cosa impossibile, ch’ella diventi pudica, ma<br />

è la salute che ormai egli invoca, il recupero della sua salute fisica e spirituale, attraverso<br />

la definitiva liberazione da quello sciagurato amore. Il Carme costituisce uno<br />

dei capolavori della poesia catulliana, frutto della sua maturità umana e poetica. E,<br />

poi, che bella testimonianza di fede e religiosità catulliana in quest’elegia, con la concezione<br />

della divinità misericordiosa, che è già «cristiana» (senza per questo dover<br />

ammettere, come invece altri ritiene, alcuna conversione del poeta alle religioni<br />

misteriche), e con la confessione di Catullo di aver condotto una vita sostanzialmente<br />

onesta, pia, moralmente sana, che lo riscatta da tutte le pose e atteggiamenti<br />

scanzonati e anticonformisti degli anni giovanili. È poesia autentica, grandissima,<br />

questa di Catullo, poesia drammatica, nata dall’intima tragedia di un’anima, da un<br />

amore folle e impossibile, poesia della disperazione. (Metro: distico elegiaco).<br />

Siqua recordanti benefacta priora voluptas<br />

est homini, cum se cogitat esse pium,<br />

nec sanctam violasse fidem 93, nec foedere 94 nullo<br />

divum ad fallendos numine abusum homines:<br />

5 multa parata manent tum in longa aetate, Catulle,<br />

ex hoc ingrato gaudia amore tibi.<br />

Nam quaecumque homines bene cuiquam aut dicere possunt<br />

aut facere, haec a te dictaque factaque sunt:<br />

omniaque ingratae perierunt credita menti 95.<br />

10 Quare te iam cur amplius excrucies?<br />

quin tu animo offirmas atque istinc teque reducis<br />

et dis invïtis desînis esse miser? 96<br />

Difficile est longum subito deponere amorem ;<br />

difficile est: verum hoc qua libet efficias.<br />

la sfortuna di imbattersi come lui in Lesbia.<br />

93. fidem: è il solito motivo catulliano della fides<br />

tradìta.<br />

94. foedere: anche il motivo del foedus, del<br />

«patto» d’amore tradito è ricorrente in Catullo.<br />

95. ingratae… menti: il riferimento a Lesbia è<br />

fin troppo evidente.

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