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THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

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56 L’età cesariana (78-44 a.C.)<br />

rosa in Catullo perché non c’è malinconia» 30.<br />

Il Catullo maturo, quello delle grandi elegie, per intenderci, mostra di conoscere<br />

bene, sia la vastità dolorosa, sia la profonda malinconia, con enorme beneficio<br />

naturalmente per la sua poesia. Il Catullo degli ultimi anni, quando disperatamente,<br />

distrutto ormai nel fisico e nell’anima, sarà costretto a fare il tragico<br />

consuntivo della sua vita (Carme LXXVI, Antol. catull., pag. 75), arriverà allora<br />

persino a dimenticare o a rinnegare certe sue pose, o atteggiamenti, o comportamenti<br />

giovanili da poeta spregiudicato o scapigliato o, addirittura, maudit («maledetto»),<br />

rivendicando infine seriamente, invece, anche per quegli anni, una sua<br />

sostanziale, sana, integra, onesta e profonda coscienza morale e religiosa, sia<br />

davanti agli uomini (si vitam puriter egi: «se ho vissuto una vita onesta»), sia<br />

davanti agli dèi (O di, reddîte mi hoc pro pietate mea: «O dèi, fatemi questa grazia<br />

a compenso della mia pia condotta di vita»). Nessun poeta latino per la spiritualità,<br />

la sensibilità, la spregiudicatezza espresse, o per il gusto, i pensieri, le<br />

pose, gli atteggiamenti manifestati, o per i temi stessi e le situazioni poetiche<br />

proposte, o, infine, per la naturalezza e la libertà di espressione cui fece ricorso,<br />

può oggi essere definito più «moderno» di Catullo.<br />

Ma egli è e resterà per sempre, soprattutto, il grande poeta di Lesbia, l’immenso<br />

poeta lirico dell’amore. La Lesbia delle prime attese e dei sogni catulliani,<br />

è creatura delicata e dolcissima che non si dimentica, una creatura poetica<br />

di dimensione universale e immortale. Nessun poeta antico, dopo Catullo,<br />

seppe raccontare, con altrettanta arte o naturalezza e intensità di sentimento, il<br />

romanzo d’amore della propria vita, o seppe tracciare la storia appassionata e<br />

psicologica d’un amore comune e insieme straordinario, elevandola a dignità di<br />

sublime poesia, trasfigurandola e idealizzandola a dimensione di mito poetico<br />

autobiografico. Catullo è il poeta che, per la passione, la sincerità, la confidenza,<br />

l’abbandono, la spregiudicatezza, la naturalezza con le quali sa raccontare poeticamente<br />

la sua tormentata storia d’amore per Lesbia e tutte le altre sue personali<br />

vicende di vita, riesce ad avvincere, a coinvolgere, a commuovere, ad<br />

appassionare e a rendere partecipe di esse qualsiasi lettore di ogni tempo e<br />

paese. Per avere liriche d’amore intense e appassionate come quelle di Catullo<br />

per Lesbia, bisognerà attendere la grande poesia di un Prévert o di un Neruda.<br />

7. Lo stile, la lingua, i metri<br />

Difficile definire lo stile di Catullo. Esso varia, infatti, secondo i carmi, i temi,<br />

i momenti della sua poesia. Ma, se si prescinde dal Catullo dei primi carmi, cioè<br />

dal poeta irosamente giambico o archilocheo, o dal Catullo comico di gusto e<br />

tradizione fescenninica e plautina, o da quello erotico, volgare e provocatorio, se<br />

si prescinde cioè dal Catullo che abbiamo definito minore, per il resto si può dire<br />

che quel che più colpisce del suo stile è quella singolare, straordinaria capacità<br />

tutta catulliana di riuscire a servirsi, per tutti i suoi carmi migliori (sia che si tratti<br />

di nugae, sia di carmina docta), dei diversi, molteplici artifizi o mezzi tecnici ed<br />

espressivi della Scuola alessandrina 31, senza mai correre il rischio di cadere nella<br />

forzatura dell’espediente tecnico, o nella studiata, artefatta ricercatezza espressiva,<br />

ma riuscendo, per contro, a rendere il loro impiego del tutto naturale e<br />

necessario all’espressività e all’efficacia dell’immagine poetica creata. Uno stile<br />

30. C. MARChESI, Disegno storico della letteratura<br />

latina, cit. 97.<br />

31. Di essi, soprattutto: grecismi, neologismi,<br />

stilemi rari, parole composte, anafore, allitterazioni,<br />

gradazioni (o climax), onomatopee, omoteleuti, asindeti,<br />

polisindeti, similitudini, paronomasie etc.

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