THESAURUS LITTERARUM LITTERARUM - AbleMedia

Carme XCII
68 L’età cesariana (78-44 a.C.)
Lesbia parla male di me: ma allora è innamorata di me!
La sa proprio lunga Catullo in fatto di psicologia della donna innamorata: se una
donna parla troppo di un uomo o, addirittura, ne parla male, è molto probabile che essa
sia innamorata di lui! È quel che pensa Catullo e, almeno fino ad ora, i fatti sembrano dargli
ragione: Lesbia è proprio innamorata di lui, perciò non fa altro che sparlare di lui.
(Metro: distico elegiaco).
Carme LXXXVI
Lesbia mi dicit semper male 52 nec tacet umquam
de me: Lesbia me dispeream nisi amat.
Quo signo? quia sunt totîdem mea: deprêcor illam
assidue, verum dispeream nisi amo.
Lesbia non fa che parlar male di me, e parla e parla di me: Lesbia, possa io morire
se non m’ama.prova? La perché altrettanto fo io con lei: la maledico di continuo, ma
possa io morire se non l’amo.
Quinzia? Macché, Lesbia sì che è bella!
Una bella lezione catulliana sulla bellezza femminile: Quinzia è certamente un’apprezzabile
stangona: insomma, è sì, certo, proprio ricca fisicamente di buoni attributi, ma
la bellezza è un’altra cosa: non basta l’avvenenza fisica, ma occorrono anche la grazia e
l’intelligenza, perché una donna possa essere a ragione definita bella. Tutte cose, queste,
che Lesbia più di qualsiasi altra donna al mondo possiede: non Quinzia, dunque, Lesbia sì
che è bella! (Metro: distico elegiaco).
Quintia 53 formosa 54 est multis, mihi candîda 55 longa
recta est. Haec ego sic singula confiteor,
totum illud «formosa» nego: nam nulla venustas,
nulla in tam magno est corpore mica salis.
5 Lesbia formosa est: quae cum pulcherrima tota 56 est,
tum omnibus una omnis 57 subripuit Veneres.
Quinzia per molti è bella, per me ha una bella carnagione chiara, è alta, slanciata.
Tutti questi singoli pregi, io li riconosco, ma è tutto quel «bella» che non sono disposto
ad accettare: e sì, perché in un corpo così grande non v’è alcuna grazia, alcuna
briciola di spirito. Lesbia sì che è bella: lei che è bellissima totalmente e che per sé
sola ha rapito a tutte le donne tutte le grazie.
49. Lesbia: è il nome dato in poesia da Catullo
alla sua donna, la «donna di Lesbo», come la poetessa
Saffo. In realtà, nella vita e nella storia, il
nome della donna era Clodia, la moglie dell’illustre
politico Quinto Metello Celere.
50. viro: è Quinto Metello Celere, appunto.
51. sana esset: letteralmente «sarebbe sana»,
cioè «non innamorata»; l’amore spesso è definito
una malattia, specie quando esso si presenta
intenso e appassionato.
52. dicit semper male: corrisponde al mala plurima
dicit del Carme LXXXIII, 1.