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Origini del teatro in Italia, studj sulle sacre rappresentazioni seguiti ...

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84 PASTORI, CONTADINI, POVERI,<br />

E mai vedesti come buon lo fo;<br />

El color ch'io gli porto è acquerello.<br />

Perch'ai mio v<strong>in</strong>o il miglior sempre do. —<br />

— E' ci pelano <strong>in</strong> modo con lo scrivere,<br />

Che chi non ruba oggidì non può vivere. —<br />

— E'voglion l'uova, e' capponi, e '1 malanno. —<br />

— Che Dio lor dia, che non ne resti cica!<br />

s' i' gli avessi a mio dom<strong>in</strong>o un anno —<br />

!<br />

— Che diavol farestu? — — Vuoi che io tei dica?<br />

Non si percuote alle gualtiere un panno,<br />

Né tanto punge al trass<strong>in</strong>ar 1' ortica,<br />

Quant' io farei di lor proprio un macello. —<br />

— Farestil tu? — — Io lo farei , Ran<strong>del</strong>lo.<br />

Basta che gli hanno <strong>in</strong> dosso il mantel rosso,<br />

E di noi fanno strazio e vitupero:<br />

S'io potessi, Kan<strong>del</strong>, com' io non posso,<br />

Io farei loro un di mutar pensiero. —<br />

— E' ci hanno <strong>in</strong> modo piluccato 1' osso<br />

Che il pane è per lor bianco, e per noi nero.<br />

Beco, egli è notte, or su paga l'ostiere;<br />

Ecco la parte mia, fagli il dovere....<br />

— Or su Ran<strong>del</strong>lo, addio. — — Beco, va sano;<br />

A rivederci a Prato o a San Casciano. — ^<br />

* S. R., voi. 11, pag. 398. Cf. ciò che dei Villani dice il Pan-<br />

DOLFiNi nel Governo <strong>del</strong>la Famiglia : È cosa da non poter credere<br />

quanto ne' Villani sia cresciuta la malvagità! Ogni loro pensamento<br />

mettono per <strong>in</strong>gannarci: mai errano a loro danno <strong>in</strong> niuna ragione<br />

s'abbia a fare con loro; sempre cercano che rimanga loro <strong>del</strong> tuo:<br />

vorranno prima si comperi loro il bue, le pecore, le capre, la scrofa,<br />

la giumenta; poi domanderà la presta per pagare i suoi creditori;<br />

vorrà se gli rivesta li famiglia, la dota per le figliuole; vorrà se<br />

gli rifaccia la capanna e più. luoghi, e r<strong>in</strong>ìiov<strong>in</strong>o più masserizie, e<br />

mai non resterà di rammaricarsi : e quando bene fosse addanajato<br />

più forse che il padrone suo , allora più si lamenterà e dirassi povero :<br />

sempre gli mancherà qualche cosa: mai non ti favellerà che non ti<br />

rechi spesa. Se le ricolte sono abbondanti , per sé ne ripongono due<br />

le migliori parti. Se per cattivo temporale o per altro caso le terre<br />

furono quest'anno sterili, il Contad<strong>in</strong>o non te n^ assegna se non<br />

danno. E sempre deW utile riterrà per se le migliori parli : il danno e<br />

'l disutile sempre lutto lasria sopra te.<br />

,

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