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inammissibile<br />
101<br />
O eterna Provvidenza,<br />
perché mi hai fatto nascere tra tali uomini?<br />
E se dovevo nascere proprio tra loro,<br />
perché mi hai dato questa sensibilità<br />
e questo presentimento incessante<br />
di qualcosa di migliore e più elevato?<br />
Perché non mi hai fatto uguale a loro?<br />
Johann G. Ficthe<br />
Tornato a casa, Nathan filò dritto in bagno. Chiuse a chiave la porta,<br />
si spogliò lanciando i vestiti nella cesta e frugò nel cassetto dei<br />
medicinali. Senza esitazione rovesciò sotto la lingua cinque gocce<br />
dell’ansiolitico che il genitore teneva sempre a portata di mano. Nelle<br />
ultime settimane il liquido denso all’interno della bottiglietta era diminuito<br />
sensibilmente. Ebbe un capogiro e fu costretto a sedersi sull’orlo gelido<br />
della vasca da bagno. William stava per essere ammazzato da qualcuno<br />
che non aveva pietà. Lola era una creatura mostruosa: non aveva<br />
il cuore. Le avevano strappato il cuore, un pensiero intollerabile. Quella<br />
giornata doveva essere cancellata dall’elenco dei giorni della sua vita.<br />
Si infilò sotto la doccia. Acqua calda, vapore, sapone profumato. “Figlia<br />
di strega. 1878”. Quella ragazzina era nata e morta un secolo prima.<br />
C’era la sua tomba.<br />
«Nathan, sicuro che non vuoi mangiare nulla? Ho fatto le patatine<br />
fritte!»<br />
La voce di suo padre fuori dalla porta, calma e dolce come se nulla<br />
fosse. Come se la telefonata delle quattro del pomeriggio non fosse mai<br />
avvenuta.<br />
«Sì, aspettami. Arrivo.»<br />
«Spicciati che ho fame!»<br />
«Arrivo papà.»<br />
Nathan si avvolse nell’accappatoio e si guardò allo specchio. Il viso<br />
sottile e pallido pareva riflettere tutte le terribili vicende che stava vivendo.<br />
Gli occhi erano cerchiati e seri. Quello che lo specchio restituiva era<br />
il volto di un ragazzo pervaso da una infinita tristezza. Le gocce però<br />
fecero il loro effetto: ora si sentiva sereno, astratto. Se suo padre riusciva<br />
a fingere, pur di non opprimerlo con il suo dolore, anche lui doveva