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la voce del passato<br />
121<br />
Lontano giace il mondo<br />
perso in un abisso profondo<br />
la sua dimora è squallida e deserta.<br />
Malinconia profonda<br />
fa vibrare le corde del mio petto.<br />
Voglio precipitare<br />
in gocce di rugiada<br />
e mescolarmi con la cenere<br />
Novalis<br />
Il cimitero della brava gente. Rosie Maud lo aveva chiamato così.<br />
Ordinato e pulito. Con le tombe lucide, curate, zeppe di fiori sempre<br />
freschi. Prati rasati e aiuole fiorite anche in inverno, siepi basse a delimitare<br />
vialetti di mattoncini. Cancelli bianchi.<br />
Dopo le scorribande al vecchio sepolcreto non era più stato a trovare<br />
la mamma e, ora, tutta quella bellezza raffinata lo contrariava, mentre<br />
il fascino selvaggio dell’isolotto con le sue croci storte e i suoi mausolei<br />
gli strappò un sorriso di nostalgia.<br />
“Voglio essere sepolto laggiù quando morirò” pensò. “Vicino a Lola.”<br />
Lola! Con la luce del giorno era difficile pensare che quella ragazzina<br />
fosse un mostro. Una creatura che stava in piedi e parlava e camminava,<br />
senza il cuore. Senza una goccia di sangue nel corpo. Senza lacrime,<br />
ma con profondi occhi che guardavano attraverso i pensieri. Chi poteva<br />
averla ridotta così? E perché?<br />
Sua madre era una strega secondo quanto inciso sulla tomba, forse<br />
avevano avuto problemi con la legge. E magari le date incise erano<br />
sbagliate. Non poteva avere cento anni. Si fermò a riflettere. Da quanto<br />
tempo le persone non venivano più sepolte sull’isolotto? Doveva chiedere<br />
a suo padre, una domanda in più non avrebbe certo cambiato lo stato<br />
delle cose, tra di loro. William non voleva parlare con lui dei problemi<br />
che lo angosciavano perché lo riteneva immaturo. E a sua volta si era<br />
rifiutato di ascoltare dalla voce di Lester la verità sul passato della loro<br />
famiglia. Nathan scosse la testa.<br />
Nel suo cuore si muoveva l’incomprensibile realtà delle presenze<br />
misteriose che tutti– suo padre che non ci credeva, Lester e Maud– chiamavano<br />
i Vicini. Solo il pensiero di questi esseri che strisciavano sotto le<br />
foglie del bosco e tra gli alberi lo faceva star male.