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«Cosa dici! Vattene! Devi essere pazzo!» lo aveva cacciato. Gli occhi<br />
di Maud ora affogavano nelle lacrime.<br />
«Non essere l’ombra di una strega, sii te stessa in piena luce, figlia<br />
mia.» Quanto dolore nella sua voce, e quanto pesavano, ora, quelle parole.<br />
Maud si rivide a terra, stringere entrambe le mani al petto.<br />
«Non puoi farmi questo, non puoi!» gli aveva gridato, mentre tutta la<br />
casa tremava intorno a lei, come a proteggerla. «Vattene da qui!» aveva<br />
concluso, pallida come un refolo di nebbia. «Vattene da dove sei venuto<br />
e non tornare mai più da me!»<br />
Che cosa aveva fatto? Dunque era solo sua, la colpa. Non meritava<br />
di vivere un altro solo giorno. Avrebbe posto fine di persona alla miserevole<br />
esistenza che portava il suo nome, ma prima doveva porre fine<br />
all’incubo che attanagliava, a causa sua, una intera città.<br />
In quel momento un grosso gufo rossiccio venne a posarsi sul davanzale.<br />
Chiuse lentamente le ali e la fissò.<br />
«Papà.»<br />
«Vieni con me» bubolò il gufo piegando la testa di lato.<br />
«Perdonami, perdonami!»<br />
«Già fatto, Maud. Seguimi ora.»<br />
Maud chiuse gli occhi. Per una intera vita aveva rinnegato le sue capacità<br />
innate. Aveva creduto di soffocare la radice della magia estirpandola<br />
dal suo cuore e non ci era riuscita. Così facendo si era trasformata<br />
in un mostro. Il mostro che cuciva balocchi maligni. Senza soffermarsi a<br />
pensare ancora, afferrò il soprabito e lo scialle.<br />
«Esco a piedi, papà. Io non sono in grado di volare.»<br />
L’animale allargò le ali. «Prova», bubolò impaziente, «adesso o mai<br />
più, Maud. Loro sono là fuori in cerca di vittime, solo tu puoi porvi rimedio.<br />
E non puoi farlo zoppicando. Devi volare.»<br />
Maud uscì in giardino e sollevò lo sguardo fino alle stelle. Era disperata.<br />
Aprì le braccia, scosse le dita a chiamare le piume, ma non accadde<br />
nulla. Aveva rimosso tanto tempo prima quel particolare stato d’animo<br />
che predisponeva al volo. Un diverso sentire. La certezza di riuscirci,<br />
forse. Quella, lei, non l’aveva più.<br />
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