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alta - Altervista

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Uno dei tizi che volevano fare del male a suo padre. Eppure non<br />

aveva nulla di minaccioso, anzi. I suoi occhi brillavano, dolci e sapienti.<br />

La barba copriva gran parte del viso e due grandi baffi ispidi nascondevano<br />

le guance. Nella mano sinistra stringeva un lungo bastone con<br />

l’impugnatura a forma di testa di gufo. A tracolla portava una bisaccia<br />

rigonfia. Niente che potesse farlo somigliare a un assassino.<br />

Si finse ragionevole. Fece un cenno con la testa al vecchio e si voltò,<br />

diretto al piano di sopra. I due uomini si avviarono invece verso lo<br />

studio, una stanzetta sul retro ricavata da un restringimento della cucina.<br />

Dopo la morte di sua moglie, William aveva pensato di dover trascorrere<br />

più tempo possibile con Nathan, e così per tanto tempo aveva lavorato in<br />

casa, fino a che, gradualmente, aveva ricominciato a recarsi in Municipio<br />

con regolarità.<br />

«William, mi rincresce» esordì il vecchio dalle sopracciglia bianche.<br />

Nathan scivolò scalzo dietro la porta. «Mi rammarica piombare in casa<br />

sua a quest’ora della sera, ma come ben sa...»<br />

La voce dell’ospite era profonda. Gentile. Nathan si accucciò e appoggiò<br />

l’orecchio alla superficie di legno. Dal tono della voce suo padre<br />

sembrava essere poco sorpreso, ma molto arrabbiato.<br />

«Tutto questo non ha senso! Non posso credere che facciate sul serio.<br />

Ero appena nato quando lei– presumo fosse lei– entrò nelle nostre<br />

vite per portare via mio padre e ora, puntuale come la morte, ecco che<br />

si presenta alla mia porta, ma per cosa devo pagare io? Che giustizia è<br />

gettare le colpe dei padri sui figli?»<br />

«Mi perdoni, William. È trascorso tanto tempo. Parto dal presupposto<br />

che lei sappia chi io sia e cosa ci faccia qui. Ma, se occorre, possiamo<br />

parlarne. Sono qui apposta.»<br />

«Parlarne, dice. Già, ma parlare di cosa, precisamente?»<br />

«Per esempio di cosa le è stato raccontato a proposito. Di cosa lei sa.»<br />

«Ah, io non so un bel niente. Mio padre è morto che ero nella culla.<br />

Era un uomo burbero– questo dice di lui mia madre– un uomo orgoglioso,<br />

di poche parole. Per anni non disse nulla di questo segreto e poi, la<br />

mattina del giorno fatidico, ne parlò con sua moglie. La salutò prima di<br />

uscire di casa, supponendo che con ogni probabilità non sarebbe tornato.<br />

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