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I capelli le coprivano il viso.<br />
«Mi sono svegliata in questo cimitero. Mi sono subito fatta vedere<br />
dalla gente, in paese, ricordi? Ma tutti urlavano e mi scacciavano armati<br />
di forche e rastrelli. Mi dissero che mia madre era morta. Infatti non venne<br />
mai a cercarmi. Ricordi, Maud? Ma mi sono chiesta: se è morta, come<br />
mai non l’hanno sepolta qui, con me?»<br />
Maud ricominciò a piangere. Ricordava bene quel giorno lontano.<br />
Insieme a sua madre aveva difeso Lola dalle sassate della gente e lei era<br />
andata via in silenzio circondata di spettri, per mai più riapparire.<br />
«Piccolo amore, è passato tanto tempo.» Maud posò la tazza a terra<br />
e strinse ancora la ragazzina. «Non posso aiutarti a ricordare. Io no, ma<br />
qualcuno può farlo. E il destino che a volte fa strani giri, lo ha portato<br />
qui da te. Si tratta di Nathan Morris.»<br />
«Nathan? Come fai a saperlo? Sei anche tu una strega come me e<br />
mia madre? A dire il vero non so neppure bene cosa sia, una strega; io<br />
so far crescere i fiori. So parlare coi morti. So dare vita alle statue. E tu?»<br />
le domandò.<br />
Maud puntò l’orizzonte fatto di alberi come se stesse guardando in<br />
un lontano passato.<br />
«Qualcosa di simile» rispose. «Da piccola sapevo volare» raccontò<br />
sorridendo, come se davanti ai suoi occhi scorressero immagini felici.<br />
«Dopo quello che era successo però, mia madre mi ordinò di non fare<br />
magie in pubblico. Solo in segreto. Ma sai, ero solo una bimba e amavo<br />
fare incanti. Anche noi fummo presto sotto l’attenzione di quelli che<br />
odiavano e temevano la magia. I miei coetanei cominciarono a evitarmi,<br />
spinti dalle madri superstiziose. A comportarsi come se non esistessi.<br />
Quando mia madre morì, disperata e sola, smisi per sempre di fare<br />
composti di erbe per curare gli ammalati che non potevano permettersi<br />
un medico e mi cercai un lavoro in città, ma come potrai immaginare<br />
nessuno era disposto ad assumermi. Non avevo soldi per mangiare e<br />
vestirmi e, pur vivendo nella grande casa appartenuta ai miei genitori,<br />
ero molto povera. Pensai di usare gli insegnamenti di mia madre che<br />
era una bravissima sarta, impegnandomi a cucire balocchi: animali di<br />
stoffa che poi vendevo alle fiere. Purtroppo ben presto mi fu impedito<br />
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