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alta - Altervista

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cento anni prima<br />

195<br />

Farò della mia anima uno scrigno<br />

per la tua anima<br />

del mio cuore una dimora<br />

per la tua bellezza<br />

del mio petto un sepolcro<br />

per la tua pena.<br />

Lord Byron<br />

Il pallore lunare si consumò mentre le ultime parole che Lester aveva<br />

pronunciato ancora risuonavano nella sua mente, come se la nebbia,<br />

nera anziché pallida, gli avesse riempito gli occhi. In lui sorse una<br />

tenebra spessa. Un vuoto che faceva venire voglia di abbandonarsi lo<br />

avvolse come una coperta. Nathan si sentì scivolare fuori dal suo stesso<br />

corpo.<br />

La terra era sprofondata sotto le sue scarpe senza fare rumore; il<br />

cielo si era rib<strong>alta</strong>to. Non esistevano più un prima e un dopo, l’alto e<br />

il basso. Intorno a lui respirava un tutto oscuro e vellutato. Non aveva<br />

paura, poiché la sua coscienza pareva riconoscere quello stato sospeso.<br />

Era parte della tenebra, non aveva memoria del corpo, della sua pesantezza,<br />

del sangue che scorreva. Solo la mente restava vigile: sapeva che<br />

quella esperienza surreale era fondata; sentiva che era il frutto di una<br />

particolare realtà, separata da quella oggettiva e lontanissima dalle più<br />

ardite fantasie.<br />

Ben presto si accorse di non precipitare più. Scivolava, invece, sdraiato,<br />

forse, su una superficie molle e liscia come un tessuto che sembrava<br />

sprofondare a spirale nelle viscere di quella notte interiore, senza fine.<br />

Abbracciato a poche certezze, Nathan pensò alla morte. Forse era così<br />

che avveniva. Si cadeva all’indietro, nel buio della propria vita ormai<br />

spenta, per approdare dove?<br />

Un senso acuto di oppressione gli scavò solchi di paura nel petto.<br />

Lui era vivo e aveva bisogno di materia, di luce, di peso. L’allarme<br />

crebbe e gli chiuse la gola mentre la discesa continuava, con maggiore<br />

lentezza. Sarebbe mai uscito da quel tunnel di buio primordiale?<br />

Lester lo aveva forse ucciso?<br />

Con suo grande sollievo, quando ormai si sentiva preda di un attacco

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