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alta - Altervista

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i suoi dubbi: tutto ammutolì in lui, sino a svanire.<br />

Era come se il mondo circostante partecipasse al canto. Come se<br />

l’acqua, l’aria e il fuoco degli astri con le loro voci accompagnassero<br />

quella di Lola; le parole che pronunciava prendevano forma nell’aria<br />

mentre si allontanavano da lei galleggiando come bolle di sapone. La<br />

bocca gli si piegò in un sorriso e non seppe più se quello che desiderava<br />

era davvero tornare a casa, alle vecchie abitudini, o restare lì per sempre,<br />

cullato in quella macabra notte d’ottobre, dove anche i fiori– piccoli fiori<br />

neri simili all’elleboro– spuntavano a centinaia dalla terra chiamati alla<br />

vita da lei. E dondolavano corolle che erano minuscole scatole craniche,<br />

a tempo con la brezza.<br />

La mano di Lola nella sua era morbida. Tutto era talmente perfetto<br />

che Nathan sentì le lacrime pungergli gli angoli degli occhi. Persino le<br />

stelle, con pallide facce luccicanti, scesero dal cielo a grandi balzi: danzando<br />

si posarono sul prato con oscillanti, lunghissime braccia di luce.<br />

Emettevano piccolissimi suoni intrecciati al vento, come risate.<br />

La voce di Lola, profonda e dolce, faceva sbocciare i fiori. Donava<br />

armonia a tutte le cose. Nathan chiuse gli occhi. E poi tutto si fece confuso,<br />

caldo e buono.<br />

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