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alta - Altervista

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«Qui fui sepolta per metà. Qui io giaccio, sveglia, da cento anni.»<br />

«No…» scosse la testa, agitò le mani, inciampò indietreggiando e cadde<br />

sull’erba.<br />

Lei tacque. Iniziò a sbottonare la camiciola nera dal collo in giù, con<br />

lentezza, scoprendo una pelle chiara e liscia come la seta.<br />

Lui trasalì. Scostò lo sguardo incapace di rialzarsi. «Cosa stai facendo? Fa<br />

freddo non dovresti svestirti, ti prenderai un raffreddore...»<br />

Fino alla pancia. Sbottonò la camicia fino alla pancia e tenne le due<br />

parti tra le dita, strette come se provasse vergogna. Gli occhi fissi in quelli<br />

chiari e lucenti di Nathan. Un’espressione insondabile dipinta sul viso.<br />

«Lola…», balbettò lui, «stai forse cercando di dirmi che sei morta?»<br />

«Peggio» rispose, dopo un lungo istante di silenzio. E, chiudendo gli<br />

occhi, lasciò cadere i bordi della camicia.<br />

Qualcosa nella mente di Nathan si strappò, per sempre. Balzò in piedi,<br />

una mano tesa verso di lei, tremante, a impedire che svanisse ancora. Quello<br />

che lei mostrava, a occhi chiusi, indifesa e bianca come la più splendida tra<br />

le principesse, gli mozzò il respiro. Per qualche secondo rimase immobile,<br />

annaspando dalla bocca aperta, incapace di sviare altrove lo sguardo. La<br />

testa gli vibrò tanto forte da farlo barcollare.<br />

Una ferita. Perché di quello si trattava.<br />

Una ferita aperta al centro del petto.<br />

Nera.<br />

Profonda.<br />

Vuota.<br />

«No... non è vero» farfugliò indietreggiando, le mani aperte a pararsi da<br />

una visione insopportabile. «Cosa ti hanno fatto?»<br />

«Magari fossi morta.» Lola gli rivolse uno strano sorriso. «Addio, Nathan.<br />

Qualcosa mi dice che non ci vedremo mai più.»<br />

«Lola! Ti prego parlami! Dimmi che cosa è stato!»<br />

Mentre lei se ne andava, Nathan fu sopraffatto da un orrore senza fine.<br />

Si sentì cadere, precipitare senza rimedio, impazzire. Tutto questo era troppo.<br />

«Dimmi che non sei morta!»<br />

Si avvicinò barcollando alla lapide e raccolse la rosa. Lola, figlia<br />

di strega. 1878-1890. C’era scritto così e lei aveva un buco nel petto.<br />

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