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ali dimenticate<br />

163<br />

I lunghi singhiozzi<br />

Dei violini<br />

D’autunno<br />

Feriscono il mio cuore<br />

Con monotono<br />

Languore<br />

Paul Verlaine<br />

A<br />

llo scadere della mezzanotte, la piccola sveglia sul comodino scuro<br />

si mise a trillare e Rosie Maud aprì gli occhi. Schiacciò il pulsante e<br />

la spense. “Mezzanotte” pensò. “La mia sveglia è impazzita?”<br />

Uscì dal letto e infilò i piedi nelle vecchie babbucce. Il vento freddo<br />

della notte la fece rabbrividire e alla luce fioca dell’abat-jour vide che la<br />

finestra della sua camera da letto era aperta. Lanciò sguardi rapidi sul<br />

comò, sui ripiani, negli angoli della sua stanza.<br />

Gli animali erano spariti.<br />

Col cuore in gola scese giù per le scale più rapidamente che poté<br />

e accese tutte le luci. Sui gradini che davano sulla sala si immobilizzò,<br />

le dita premute sulla bocca: tutte le finestre erano spalancate, le tende<br />

svolazzavano come enormi spettri, il salone era deserto. Non c’era più<br />

un solo animale di stoffa in tutta la casa. Gemendo, Maud discese e si<br />

accasciò sul tappeto. Le parole di suo padre, quelle che non aveva voluto<br />

ascoltare, le tornarono in mente come sassate.<br />

«Li cuci con sentimenti malevoli» le aveva detto, circondato da un<br />

vento che pareva generarsi dal suo stesso cuore. «Li cuci col veleno di<br />

un’intera esistenza. Con la solitudine e la privazione. Tutti quei sentimenti<br />

scivolano dalle tue dita al filo e impregnano la stoffa, donando una<br />

vita maligna ai tuoi balocchi. Li nutri del tuo inconscio, Maud. E quelli,<br />

durante la notte, quando la tua mente apre le gabbie, se ne vanno in giro<br />

per la città ad ammazzare chiunque trovino, a vendicarsi per tuo conto<br />

di chi ti ha maltrattata, di chi non ti ha accettata, amata. Sono i prolungamenti<br />

delle tue membra e agiscono secondo quelli che sono i tuoi<br />

pensieri, le tue delusioni. Il tuo potere è grande, e tu ripudiandolo non<br />

lo hai distrutto, Maud. Lo hai costretto a sfogare in segreto. In segreto<br />

persino da te stessa.»

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