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Le grida di suo padre e quelle di Lester precipitavano verso di lui<br />
come massi. La luce. Il vuoto. Lola.<br />
In un cadere sospeso tra la terra e il cielo, Nathan e Lola si tenevano<br />
per mano. Il vento e la pioggia non potevano toccarli. Ruotavano lenti,<br />
come nei sogni. Il paesaggio, oltre il cono di luce iridescente nel quale<br />
precipitavano con la dolcezza dei fiocchi di neve, era nitido, freddo,<br />
ostile. Eppure era il mondo in cui entrambi erano nati. Un mondo che<br />
conoscevano bene, ora estraneo, quasi, ai loro sensi.<br />
«Sono libera» sussurrò. Lui guardò giù, poi cercò tra le rocce, oltre il<br />
velo, suo padre. Tutto quello che avveniva fuori, sembrava qualcosa di<br />
astratto. Di molto lontano. Sorrise. Certo, erano liberi.<br />
«Andiamo, mio Nathan» disse Lola muovendo un passo che luccicò<br />
come una stella nel nulla lucente in cui si trovavano.<br />
Lui assentì, serio. Guardò un’ultima volta indietro. Avevano molta<br />
strada da fare.<br />
William balzò da un masso e sprofondò nella terra sassosa. Muto.<br />
Aveva gridato e gridato, chiamato, urlato. Il piede di suo figlio– che fuggiva<br />
da lui– si era posato nel vuoto. Lo aveva visto sparire, scivolare inghiottito<br />
dal buio. Nathan era precipitato trascinando con sé la bambina.<br />
Un volo di dieci metri. Non un grido dalle loro bocche, non un lamento.<br />
Con la mente oltre i confini estremi della logica e una caviglia slogata,<br />
William scandagliò l’alveo con la torcia. Con gesti febbrili spostò grossi<br />
rami caduti, si trascinò in ogni angolo della distesa sassosa. Tutto in<br />
lui cadeva e si frantumava. Certezze. Ragioni. Scelte. Tutta la vita, la sua<br />
intera esistenza, gli graffiò gli occhi mentre cercava il corpo di suo figlio.<br />
Lester lo ghermì per le spalle. Gli diceva di stare calmo, di ascoltarlo.<br />
Stare calmo. Come poteva anche solo immaginare, in quel momento,<br />
la calma? No. La calma per lui non sarebbe mai più esistita. Desiderava<br />
che la morte venisse a prenderlo subito. Che spegnesse il bruciante<br />
incendio che lo divorava da dentro. Che spingeva la sua mente oltre i<br />
precipizi della ragione, in luoghi oscuri e remoti dove suo figlio era poco<br />
più di un ricordo. Si ribellò, tornò a gridare, scomposto dalla follia e lo<br />
colpì con un pugno.<br />
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