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Quasi Primavera, 1890<br />
una seria decisione<br />
143<br />
Come il fantasma d’un amico amato<br />
è il tempo passato.<br />
Percy B. Shelley<br />
«Devo andare a cercare mia madre. Non credete che sarebbe una<br />
bella sorpresa, per lei, vedermi tornare?»<br />
«Oh… non so, Lola, davvero…» Il Poeta era dubbioso.<br />
Anche gli altri spiriti, posati qua e là sul prato, assistevano incerti.<br />
Amavano Lola. La piccola aveva chiesto ai fiori di crescere e quelli, ubbidienti,<br />
avevano fatto capolino dall’erbetta ed erano spuntati prima del<br />
tempo, neri, con certe testoline a teschio. E cantavano, ma solo quando<br />
soffiava il vento. Bianco se ne stava disteso sul prato a guardare il bosco.<br />
«Secondo me è meglio se non vai» disse l’angelo. «Ma è chiaro che<br />
non posso impedirtelo.»<br />
«Lo faccio per lei», insistette Lola, «non posso lasciare che soffra per<br />
la mia assenza, quando invece io ci sono.»<br />
Molti degli spiriti presenti furono d’accordo e le rivolsero pallidi<br />
sorrisi, ma il Poeta, che conosceva il mondo, l’avvisò. «Lola, qualcuno<br />
laggiù ti ha ammazzata. Gli è riuscito piuttosto male, ma alla fine quel<br />
che conta è l’intento, non credi anche tu? Nessuno è più venuto a trovarti<br />
da quando sei qui, e seppure con dolore devo dirtelo: sei certa di essere<br />
desiderata, là dove vuoi andare?»<br />
Lola lo guardò con attenzione.<br />
«Mia mamma è l’unico ricordo che ho della vita. Ho il diritto di cercarla,<br />
Poeta. Io vi ringrazio, perché volete proteggermi, ma tanto sono<br />
qui, né viva né morta per l’eternità, che cosa ho da perdere?»