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Maud e si sentiva a suo agio. Provava in sua compagnia la stessa sensazione<br />
di amichevole serenità che riempiva il suo animo quando si trovava<br />
al vecchio cimitero. L’interno della grande casa era anche più macabro<br />
del giardino, assurdo per certi versi, poetico. Il salone del camino dove<br />
si trovavano era privo di mobilio, a parte due vecchie poltrone foderate<br />
di velluto cremisi, e illuminato da una quantità di candele rosso scuro,<br />
nonostante fosse pieno giorno.<br />
Maud era così piccola in tutto quello spazio; la casa pareva il suo<br />
vestito, tanto le si stringeva attorno. Un grave senso di abbandono si<br />
muoveva tra le pareti, insieme agli spifferi. Gli servì della torta di mele<br />
calda col gelato. Il profumo di cannella riempì la sala dalle grandi finestre<br />
chiuse. Nathan trovava accogliente l’atmosfera della villa vuota, forse<br />
perché anche lui portava con sé un animo derelitto e come tale la casa<br />
lo aveva riconosciuto.<br />
Adesso che si trovava in sua compagnia, non poté fare a meno di<br />
ripensare alle facce delle anziane signore nell’emporio, quando la titolare<br />
aveva pronunciato il nome di Rosie Maud. E il pensiero seguente fu per<br />
suo padre. Come aveva reagito quando si erano incontrati sul marciapiedi<br />
e lui aveva raccolto il rocchetto di filo da terra? Lui, che era sempre<br />
gentile. Le sorprese, comunque, non erano finite. Sopra ai vestiti, Maud<br />
indossava un vecchio grembiule da lavoro tutto pieno di spilli di ogni<br />
dimensione. E nel tascone, proprio come l’aveva sognata, teneva una<br />
lunga forbice.<br />
«Sono una sarta, piccolo mio» spiegò lei, intuendo forse il suo pensiero.<br />
«Guardati un po’ attorno e dimmi cosa ne pensi dei miei balocchi.»<br />
Nathan era senza parole. In quegli ultimi giorni la vita lo aveva più<br />
volte trascinato in atmosfere surreali, ma questa, a parte la notte con<br />
Lola, le stelle e i fiori, le batteva tutte. Che Maud fosse strana non vi era<br />
dubbio e lui, guardandosi attorno, non finiva di stupirsi. Era circondato<br />
da animali di stoffa. Il pavimento ne era cosparso; stavano a mucchi sui<br />
davanzali, sugli scaffali, appesi al muro con fili di lana, sulla tavola del<br />
camino. Ovunque. Persino sulla poltrona dove era sprofondato.<br />
«Ecco a cosa le serviva tutta quella stoffa!» scherzò, stringendo<br />
a sé un piccolo coccodrillo a strisce blu e nere, con zanne morbide<br />
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