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alta - Altervista

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così perso le sue tracce. Superò a fatica il canneto e, completamente<br />

inzaccherato, risalì il pendio dall’altro lato del piccolo isolotto. Sedette<br />

a riposare dietro una imponente tomba grigia. I vistosi ornamenti di<br />

pietra proiettavano una lunga ombra e lui vi si acquattò, sperando che<br />

chiunque fosse quella gente, avrebbe presto perso interesse nel cercarlo.<br />

«Lo abbiamo perso. Forse si tratta di un piccolo animale, di una<br />

volpe.»<br />

La voce sottile era vicina. Nathan si sporse un poco dalla lastra di<br />

marmo sforzandosi di spiare tra i viali e, dopo qualche secondo di osservazione<br />

silente, intravide due sottili gambe bianche muoversi tra le<br />

lapidi, seguite a poca distanza da sandali enormi, con dentro piedi che<br />

sembravano scolpiti.<br />

“Non può essere reale. Non esiste uomo coi piedi tanto grossi.” Con<br />

quel pensiero nella testa si girò su un fianco pronto a fuggire ancora,<br />

ma proprio quando i muscoli stavano per guizzare, una voce modulata<br />

s’innalzò rapita dall’aria e lo tradì.<br />

«Lola, lui è proprio qui, sotto le mie scarpe.»<br />

La risposta giunse dopo neanche un battito di ciglia.<br />

«Il Poeta lo ha trovato, andiamo a vedere.»<br />

Lo scalpiccio delle piccole gambe davanti e i profondi passi dell’uomo<br />

dai piedi enormi parecchio più in su si spostarono verso la tomba<br />

di pietra. Nathan voltò la testa, in cerca di colui che aveva parlato, ma<br />

non vide nessuno. Attorno a lui oscillavano le nervature di alberi morti,<br />

stormi di foglie turbinavano sollevate dal vento ma non vi era traccia di<br />

creature viventi.<br />

«Sono qui, ragazzo» sussurrò la voce, facendolo sussultare. «Comprendo<br />

che per chi, come te, non è avvezzo a scrutare l’invisibile, non è<br />

sempre semplice vedere. Certo potresti almeno sforzarti un poco.»<br />

La voce era vicinissima. Incapace di controllare la paura che s’impadroniva<br />

del suo corpo lasciandolo preda di un tremore violento, Nathan<br />

scivolò verso l’orlo della base di marmo.<br />

«Ma sai, non tutto quello che vedi è reale. E non tutto quello che non<br />

vedi non esiste solo perché non è possibile vederlo.»<br />

«Chi sei?» la voce di Nathan uscì strozzata dalla gola asciutta. Girò su<br />

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