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«Qui c’è scritto che sono la figlia di una strega, ma non ricordo la<br />
mia mamma. Certo se lei è una strega, potrei esserlo anche io» rispose<br />
Lola. «Forse sono morta», sussurrò, mentre Rufus le leccava i capelli con<br />
una lunga lingua di pietra, «e non è una brutta sensazione. Non ricordo<br />
nulla. Scusatemi, signore.»<br />
«Scusarti di cosa? Come ti capisco. Magari col tempo…», sospirò lui,<br />
«ti auguro di raccogliere i pezzi della tua memoria e di riuscire a rimetterli<br />
assieme, ciò che non è stato per me.»<br />
«Avete già fatto un passo avanti, però» disse lei. «Prima non sapevate<br />
che in vita eravate un poeta, ora lo sapete.»<br />
«Questo è vero» ammise lui roteando il bastone con entusiasmo. In<br />
quello stesso istante si rese conto che la vita, nel cimitero degli immorali,<br />
dopo l’arrivo di quella bambina, non sarebbe stata più la stessa. E<br />
mentre era perso nei suoi pensieri, la ragazzina con le calzette a righe e<br />
lo squarcio sul petto stava correndo in tondo seguita dal suo gargoyle e<br />
gridava con voce argentina: «Venite signor Poeta! Ho inventato un gioco.<br />
Svegliamo tutti!»<br />
Il gioco consisteva nel correre tra le tombe, bussare sui marmi e<br />
strillare: «Ehi svegliati!»<br />
Lola era bravissima, le anime dei defunti le rispondevano. Da tutte<br />
le tombe che sfiorava fuoriuscivano dapprima lamenti, poi facce assonnate,<br />
infine volti e corpi d’aria acquerellata, che lasciavano la fossa per<br />
seguirla. Che colpo d’occhio magnifico doveva essere questa bambina<br />
in carne e ossa, né viva né morta, che correva scortata da un corteo di<br />
anime, da un Poeta elegante e da un cane di pietra. Di tanto in tanto, le<br />
creature che emergevano dalle lapidi si guardavano attorno confuse per<br />
poi unirsi al gruppo e battere mani che non facevano rumore.<br />
In poco tempo tutto il cimitero era in subbuglio. I morti parlavano<br />
tra di loro. Molti si conoscevano e fu un piacere per loro rincontrarsi,<br />
mentre quelli che non si conoscevano familiarizzavano, sospesi nell’aria<br />
fredda di febbraio.<br />
Nella loro folle corsa, Lola e Rufus erano giunti fino al ponte di<br />
pietra alla base della collina. La piccola guardava il bosco in silenzio.<br />
Qualche ricordo offuscato si affacciava alla sua memoria e galleggiava<br />
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