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alta - Altervista

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sulle cime degli alberi mossi dal vento. Rufus le toccò la mano col muso<br />

schiacciato. Era seria, ora. Accarezzò le piccole corna e gettò uno sguardo<br />

dal basso, alla cima della collina: lassù sembrava una festa. Ovunque<br />

c’era movimento e un vociare sommesso si mischiava al fischio del vento<br />

e allo stormire dei rami.<br />

«Non siamo più soli, Rufus» disse, soddisfatta. «Torniamo su, e cerchiamoci<br />

una casa. Mia madre verrà presto a prendermi.»<br />

Rufus, latrando, si mise a grattare il terreno con le sue unghie di pietra,<br />

gioioso come un cucciolo. In pochi secondi l’animale aveva ricoperto<br />

di terra il basamento di una grande statua.<br />

«Fermati! O questo signore alato si arrabbierà» lo rimproverò Lola. Si<br />

trovavano infatti ai piedi del grande angelo di marmo all’ingresso del cimitero.<br />

Camminandogli attorno ne ammirò la bellezza, la forza, il senso<br />

di protezione che emanavano le sue forme. Poi guardò ogni piuma delle<br />

sue splendide ali, il modo in cui queste stavano ripiegate sulla schiena e<br />

il punto preciso, tra le scapole, in cui il corpo umano si fondeva in una<br />

forma trascendentale.<br />

«Se tu fossi mio amico», sussurrò Lola intimidita da tanta magnificenza,<br />

«io sarei davvero felice. Ti chiamerei Bianco, perché le tue ali<br />

mi ricordano le piume dei cigni che la mamma mi portava a vedere al<br />

laghetto vicino al villaggio.»<br />

La mamma. Ecco il ricordo. La mamma, lunghe trecce nere, parole<br />

gentili. Lola, con il buio sul viso, risalì il pendio in silenzio, diretta verso<br />

il brusio dei suoi fantasmi. Un rumore alle sue spalle come di un masso<br />

che si sfracella a terra la fece bloccare. L’intero isolotto vibrò per lunghi<br />

istanti e lei, voltandosi, sorrise.<br />

«Sono felice che tu abbia accettato», disse soltanto, «vieni, Bianco,<br />

andiamo a cercarci una casa.»<br />

«Ehm» rispose l’angelo sceso dal piedistallo, quasi a schiarirsi la<br />

voce. Sgranchendo il lungo corpo, polvere e sassolini sgretolati vennero<br />

giù, compreso uno dei suoi riccioli.<br />

«Cado a pezzi… non credo di essere in grado di camminare» si lamentò,<br />

e Lola in piedi su una lapide si fermò ad ammirarlo.<br />

«Ma no, sei bellissimo anche senza quel ricciolo e la punta della tua ala.<br />

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