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Ernesto Antonini e Vincenzo Donati (.pdf - 1304 Kb) - Provincia di ...

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56<br />

Direttiva tecnica 3<br />

Lastra da pavimentazione o rivestimento in pietra naturale 13<br />

La materia riguardante le pietre naturali e le prove relative fa riferimento in Italia al R.D. 2232 (Norme per l’accettazione delle pietre naturali<br />

da costruzione) e al R.D. 2234 (Norme per l’accettazione dei materiali da pavimentazione) del 16/11/1939. Per la defi nizione terminologica, la<br />

classifi cazione, la determinazione delle caratteristiche dei materiali lapidei si fa inoltre riferimento alle norme UNI.<br />

Naturalmente la composizione mineralogica riveste un ruolo determinante nella durabilità del materiale lapideo: i materiali a struttura compatta<br />

ed omogenea, come i graniti, risentono meno dei fattori <strong>di</strong>sgregativi, offrendo una forte resistenza. Al contrario materiali a struttura porosa o non<br />

omogenea, come calcari, tufi e brecce ne sono attaccati in maniera più rapida e devastante.<br />

L’analisi delle caratteristiche della prestazione residua si applica quando si prevede che le operazioni <strong>di</strong> smontaggio non pregiu<strong>di</strong>chino in maniera<br />

signifi cativa l’integrità della piastrella. I criteri in pratica sono pensati per componenti posati a secco o su malta <strong>di</strong> allettamento a debole presa, ovvero<br />

su lotti già smontati.<br />

Prestazione residua<br />

Per determinare la prestazione residua devono essere valutati:<br />

Funzionalità: durabilità;<br />

Aspetto: assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti;<br />

Geometria: regolarità <strong>di</strong>mensionale.<br />

Diagnosi<br />

Valutare l’eventuale presenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetti <strong>di</strong> natura meccanica nel materiale lapideo dovuti a cause <strong>di</strong> origine naturale oppure alle lavorazioni subite. La<br />

presenza <strong>di</strong> micro-fessurazioni, <strong>di</strong> <strong>di</strong>aclasi o piani <strong>di</strong> frattura, può comprometterne la resistenza e la durabilità.<br />

Alle prime alterazioni <strong>di</strong> natura cromatica ed estetica, fanno seguito mo<strong>di</strong>fi cazioni più rilevanti che interessano le proprietà fi siche, chimiche e<br />

meccaniche del materiale, che risulta indebolito e degradato.<br />

I materiali lapidei posti all’aperto vanno incontro a processi <strong>di</strong> invecchiamento conseguenti ad un insieme <strong>di</strong> azioni chimiche e fi siche prodotte dagli<br />

agenti atmosferici ed aggravati dalle con<strong>di</strong>zioni locali <strong>di</strong> inquinamento.<br />

Guardare con attenzione l’usura dei materiali, che si manifesta con una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> spessore.<br />

Geometricamente la lastra in pietra naturale deve essere regolare ed uniforme, cioè non deve presentare bruschi salti <strong>di</strong> quota, <strong>di</strong>magrimenti e<br />

rigonfi amenti eccessivi, che devono essere considerati <strong>di</strong>fetti inaccettabili.<br />

Bibliografi a<br />

Andrea Boeri, Pietre naturali nelle costruzioni, Hoeply, 1996, pagg.25-74.<br />

OGGETTO ESIGENZA REQUISITO PRESTAZIONE METODO<br />

Lastra lapidea in pietra<br />

naturale<br />

Funzionalità Durabilità Compattezza al tatto e resistenza all’usura Vista<br />

Aspetto Integrità superfi ciale Assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>aclasi, micro-fessurazioni e salti <strong>di</strong> quota Vista<br />

Geometria<br />

Regolarità<br />

<strong>di</strong>mensionale<br />

Assenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>magrimenti e rigonfi amenti Vista

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