Reprocessing degli endoscopi. Indicazioni operative - ANMDO
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<strong>Reprocessing</strong> <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong>. <strong>Indicazioni</strong> <strong>operative</strong><br />
Dimensioni<br />
Sono stati pubblicati molti rapporti che hanno associato le prestazioni <strong>endoscopi</strong>che<br />
all’insorgenza di infezioni, ma solo in pochi casi è stato possibile dimostrare<br />
un’associazione causale. Ad esempio, l’associazione tra procedura <strong>endoscopi</strong>ca<br />
e un’infezione da HCV o da HBV è quasi impossibile da dimostrare, per i lunghi tempi<br />
di incubazione.<br />
Andrieu et al. (1995) hanno condotto un’indagine in 2.607 pazienti HCV-positivi<br />
per identificare i possibili fattori di rischio e hanno rilevato che la frequenza di anticorpi<br />
anti-HCV in pazienti che avevano subito una procedura <strong>endoscopi</strong>ca con biopsia (7,2%)<br />
era significativamente differente rispetto alla prevalenza osservata nei pazienti che non<br />
avevano eseguito una biopsia (4%). Sulla base di questi dati è stata emanata la direttiva<br />
europea di dilazionare i tempi di donazione del sangue e derivati (12 mesi) per le persone<br />
che hanno subito una procedura <strong>endoscopi</strong>ca.<br />
La trasmissione di un’infezione da paziente a paziente tramite gli <strong>endoscopi</strong> è un evento<br />
raro e generalmente è stata attribuita alla mancata applicazione di metodi appropriati<br />
di pulizia e disinfezione <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong>, all’uso improprio o alla progettazione<br />
inadeguata delle lava-disinfettatrici automatiche, all’impiego di disinfettanti inadatti o in<br />
concentrazioni inefficaci, all’inadeguato stoccaggio <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong> (Schembre, 2000).<br />
Un position paper della American Society for Gastrointestinal Endoscopy (ASGE, 1993)<br />
ha calcolato un’incidenza di infezioni pari a 1 ogni 1.800.000 procedure <strong>endoscopi</strong>che<br />
(0,000056%). Spach et al. (1993) hanno raccolto i rapporti pubblicati fra il 1966 e il 1992<br />
su 377 casi di infezione connesse a <strong>endoscopi</strong>a digestiva o broncoscopia.<br />
I dispositivi utilizzati per procedure diagnostiche e terapeutiche sono stati spesso<br />
associati a epidemie ospedaliere e ambulatoriali; tra queste sono state descritte diverse<br />
epidemie dovute ad <strong>endoscopi</strong> contaminati per ERCP, gastroscopi, broncoscopi,<br />
lava<strong>endoscopi</strong> automatici contaminati, ed epidemie di reazioni avverse da residui<br />
di glutaraldeide sui dispositivi non sufficientemente risciacquati dopo l’immersione nelle<br />
soluzioni.<br />
Anche se l’incidenza dell’infezione è considerata bassa, dato l’elevato numero di<br />
procedure <strong>endoscopi</strong>che effettuate ogni giorno in tutto il mondo l’infezione correlata<br />
all’<strong>endoscopi</strong>a rimane quella più frequentemente associata a dispositivo medico.<br />
Dossier 133<br />
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