Reprocessing degli endoscopi. Indicazioni operative - ANMDO
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<strong>Reprocessing</strong> <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong>. <strong>Indicazioni</strong> <strong>operative</strong><br />
Sterilizzazione e alta disinfezione <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong> flessibili<br />
Il principale limite della pratica della sterilizzazione a vapore è costituito dall’impossibilità<br />
di sottoporre al processo presidi che non tollerano le alte temperature di esposizione<br />
previste. Sono stati quindi sviluppati processi di sterilizzazione a freddo, che operano<br />
a temperature di esposizione inferiori ai 55-60°C.<br />
Nel corso dell’ultimo decennio la necessità di disporre di tali sistemi è aumentata<br />
notevolmente a causa della crescita tecnologica dei dispositivi che ha determinato una<br />
maggiore delicatezza <strong>degli</strong> strumenti. Per esempio i manipoli <strong>degli</strong> elettrobisturi, <strong>degli</strong><br />
aspiratori chirurgici ad ultrasuoni, dei dissettori ad ultrasuoni, i dispositivi per<br />
laparoscopia ed <strong>endoscopi</strong>a flessibile.<br />
Gli <strong>endoscopi</strong> utilizzati in <strong>endoscopi</strong>a digestiva e broncoscopia sono classificati come<br />
dispositivi semicritici quindi non necessitano obbligatoriamente di sterilizzazione;<br />
è prevista la pratica dell’alta disinfezione. In realtà però, la difficile tracciabilità di tale<br />
processo, la mancanza di normative specifiche, un grado di invasività sempre maggiore<br />
associato alle pratiche di <strong>endoscopi</strong>a, ha aperto un dibattito interno fra le più grandi<br />
associazioni mondiali di categoria, che si è concluso con la pubblicazione di linee guida<br />
che consigliano la sterilizzazione <strong>degli</strong> <strong>endoscopi</strong> flessibili ove possibile, in nome di una<br />
maggiore sicurezza legata a un processo più definito, rigido, rintracciabile e indipendente<br />
dall’operatore.<br />
Per lungo tempo l’unico processo disponibile per questo era la sterilizzazione con ossido<br />
di etilene (EtO), molto gravosa in termini di sicurezza <strong>degli</strong> operatori e di tempi<br />
di svolgimento, particolarmente lunghi. Recentemente, le necessità sempre più diffuse<br />
di disporre di sistemi di sterilizzazione a freddo hanno favorito la nascita di sistemi<br />
alternativi, quali quelli basati su tecnologia a gas plasma realizzata con perossido di<br />
idrogeno e quelli ad acido peracetico.<br />
La letteratura di riferimento riporta che il momento di maggiore criticità nel reprocessing<br />
<strong>degli</strong> strumenti flessibili è legato alle fasi manuali, difficilmente certificabili e riproducibili.<br />
L’attrezzatura di lavaggio/disinfezione /sterilizzazione processa uno strumento preparato<br />
manualmente: dalla qualità della preparazione dipende l’esito del processo automatico.<br />
Sistemi automatici di reprocessing<br />
I sistemi di reprocessing per <strong>endoscopi</strong> sono progettati per disinfettare o per sterilizzare,<br />
usando un sistema completamente automatizzato che lava/disinfetta o sterilizza lo<br />
strumento esternamente e internamente.<br />
Tutte le lava-disinfetta<strong>endoscopi</strong> alternano a cicli di disinfezione cicli di risciacquo.<br />
In alcuni casi è possibile impostare le sequenze di lavaggio e disinfezione in termini<br />
di tempo e temperatura dell’intero ciclo seguendo le indicazioni relative al particolare<br />
disinfettante o sterilizzante. Alcuni modelli offrono anche cicli di lavaggio o predisinfezione,<br />
cicli di risciacquatura multipli e cicli di asciugatura ad aria.<br />
Dossier 133<br />
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