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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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“C<br />

on il re Milutin, la Serbia ebbe un<br />

sovrano dotato d’indiscutibile abilità,<br />

grandi ambizioni e forte volontà, che<br />

non aveva paura di niente.<br />

Ciò che molti trovavano ripugnante in Milutin<br />

erano, cosa comune in tutti quelli che<br />

occupano una tale posizione, il suo sconfinato<br />

egoismo e arroganza allorché parlava<br />

dei propri interessi e desideri. Che il suo<br />

senso morale non fosse molto sviluppato,<br />

o che egli si credesse sdegnosamente al di<br />

sopra della morale, fatto sta che non esitò<br />

a recare offesa persino alla propria famiglia.<br />

Milutin non era amato dal popolo, al<br />

contrario: tutti ne avevano paura.<br />

In un certo qual modo, per via della severità<br />

e del saper sfruttare ogni opportunità a<br />

proprio vantaggio, somiglia molto a Nemanja:<br />

solo che egli, a quanto pare, sviluppò tutte<br />

queste caratteristiche più rigidamente e<br />

a un grado più alto. Ma c’è un dato di fatto<br />

crudele nella storia: gli stati non sono mai<br />

stati creati o rafforzati da sovrani rispettosi<br />

dei sentimenti altrui, ma piuttosto avviene<br />

il contrario. Nella storia serba, Nemanja, Milutin<br />

e nel XIX secolo il principe Miloš esemplificano<br />

questa verità. <br />

Vladimir Ćorović<br />

Re Milutin, particolare dell’affresco<br />

del Benefattore, Gračanica, 1318

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