Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija
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la sua impresa più grande e di valore, dipingere l’iconostasi della<br />
grande cattedrale a Sremski Karlovci. Secondo una leggenda<br />
che i vecchi abitanti di Karlovci ancora raccontano, morì all’improvviso<br />
nel 1781, cadendo da una scala mentre stava lavorando<br />
dentro la chiesa. Le opere certamente attribuite a lui rappresentano<br />
l’apice della pittura serba tra barocco e rococò. Figure<br />
raffinate, tonalità armoniose, struttura limpida, toni leggeri<br />
rosati e rossicci, disegno semplice e sinuoso sono solo alcune<br />
delle caratteristiche dello stile di Kračun, che per<br />
tutto il XVIII secolo rimase l’espressione artistica più<br />
individuata di un singolo artista.<br />
Al contrario di Kračun, che non era privo di<br />
dubbi nello scegliere fra l’aspro Barocco decorativo<br />
slavo e il Barocco e il Rococò dell’Europa<br />
occidentale, altri pittori serbi attivi durante gli<br />
ultimi due decenni del XVIII secolo si avvicinarono<br />
alle influenze dell’Europa occidentale e alle<br />
correnti culturali contemporanee del classicismo<br />
popolare in modo più netto.<br />
Anche se non si potevano evitare ripetizioni e<br />
l’uso di caratteristiche iconografiche e stilistiche<br />
già affermate a causa del sovraccarico di lavoro e<br />
delle scadenze a breve termine a cui erano sottoposti<br />
i pittori, i valori del classicismo, come anche gli<br />
alti principi del mondo antico, si riverberavano in<br />
modo più evidente nei ritratti. Fu l’arte della ritrattistica<br />
che portò la pittura serba nel cuore<br />
del classicismo europeo. Uno degli artisti di<br />
successo che dipinse ritratti e anche icone<br />
e iconostasi fu Teodor Ilić Češljar.<br />
Due esempi straordinari delle<br />
capacità di Češljar come pittore<br />
sono il ritratto dell’arcivescovo di<br />
Vršac, Josif Jovanović Šakabenta,<br />
e la composizione del Martirio<br />
di Santa Barbara commissionata<br />
dall’arcivescovo di Pakrac, Pavle<br />
Avakumović. Al suo tempo,<br />
Mala Remeta, il monastero del XIII<br />
secolo, la nuova chiesa del 1739.