Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

un profondo conoscitore della poesia serba. Molte volte
pubblicò articoli in cui ammoniva gli americani che avevano
troppi pregiudizi negativi sui serbi. In una delle conversazioni
con Ivan Meštrović, un artista jugoslavo suo caro
amico, Tesla accennò al fatto che sarebbe tornato in Jugoslavia
se gli fossero stati dati un buon laboratorio e buone
condizioni lavorative. Meštrović ne fece menzione al re,
ma ciò che Tesla desiderava non accadde mai.
Qualcosa di simile successe nel 1892, lo stesso anno in
cui visitò Belgrado. Tesla fu il primo scienziato nominato
membro permanente dell’Accademia Reale di Scienze Serba.
Non fu eletto.
Alcuni anni più tardi, quando gli fu notificato che era
accettato come membro di questo famoso istituto, Tesla
neppure rispose al telegramma. Benché gli chiedessero di
spedire il suo curriculum vitae per stamparlo nel loro annuario,
l’annuario fu pubblicato senza questo testo.
L’era dell’elettricità, che iniziò in America, attrasse l’attenzione
di Tesla verso quel paese. Ammirava gli americani
e i loro progressi tecnologici, dove tutto è “nel nome della
libertà e dei diritti umani”. Comunque, dovrebbe essere risaputo
che Tesla non lavorò mai per soldi. Non riuscì mai a
capire l’ossessione americana per i beni materiali: lui,
al contrario, investiva tutti i suoi guadagni nella ricerca.
Conosceva a mente quasi tutti i poemi epici della Serbia
e si oppose alla riforma linguistica di Vuk Karadžić, dicendo
che Vuk introduceva “la lingua dei pastori” nella lingua
letteraria. Disprezzava la tesi per la quale Vuk semplificava
l’ortografia, argomentando che l’ortografia era sempre stata
semplice. Parlava il serbo e l’inglese in modo eccellente,
ed è risaputo che era orgoglioso della sua gente serba e
della sua patria croata.
Se il popolo serbo dovesse sentirsi eletto per qualche ragione,
dovrebbe essere per il fatto che Nikola Tesla era nato
serbo, figlio di un prete di Gospić e fu una delle più straordinarie,
affascinanti e fertili menti della storia dell’umanità…
Molti hanno scritto poesie, romanzi e opere teatrali ispirati
alla sua personalità e al suo lavoro. Tuttavia, la poesia
più cara a Tesla era quella di Zmaj che termina coi versi:
Ogni foglia nuova capirà
ogni ramo del suo albero,
L’elettricità ci collegherà –
L’elettricità dei nostri cuori –
Senza fili e senza cavi.
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