Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija
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da tigli, querce, pini e faggi. All’ombra di questi alberi<br />
si trovano diecimila panchine, dove fare una breve<br />
sosta circondati da aiuole piene di fiori.<br />
Nelle vicinanze della sorgente termale si trovano<br />
un’ampia passeggiata, un teatro all’aperto, il palazzo<br />
della cultura, campi da tennis, piscine, impianti sportivi,<br />
un parco giochi e persino un trenino per i bambini.<br />
I dintorni sono ricchi di storia, dato che, all’epoca<br />
della dinastia Nemanjić, erano un centro spirituale<br />
e culturale. Molte chiese della Valle dei Re, della<br />
gola del fiume Ibar e sulle rive della Zapadna Morava<br />
sono sotto la protezione dell’Unesco. In quest’area<br />
si trovano Žiča, Studenica, Gradac, Đurđevi Stupovi,<br />
Sopoćani, antiche roccaforti come Ras, Brevnik,<br />
Koznik, Maglič, nonché grandi monasteri della Scuola<br />
della Morava come Ljubostinja, Lazarica, Kalenić,<br />
Ravanica e Manasija.<br />
Sokobanja. Negli anni Trenta del XIX secolo il<br />
principe Miloš, recatosi per la prima volta a Sokobanja,<br />
spedì un ordine a Kragujevac, la capitale, che diceva<br />
semplicemente: “Mandatemi un sacco pieno di monete<br />
per costruire in questo luogo una stazione termale…”.<br />
Sokobanja si trova in una vallata che gode dei benefici<br />
della “rosa dei venti”, accarezzata da una brezza<br />
che scende dalle vette di quattro montagne (Rtanj,<br />
Ozren, Devica e Sljeme), nota specialmente per il benefico<br />
radon che raccoglie negli strati più alti dell’atmosfera.<br />
Nel ramo minore del fiume Moravica, simile<br />
ad un acquario per la limpidezza, si possono vedere<br />
granchi e trote punteggiate di rosso. In questa stazione<br />
termale tutte le auto sono state vietate, rendendola<br />
così una rilassante, gigantesca area pedonale.<br />
La scrittrice Isidora Sekulić disse di aver scoperto<br />
qui per la prima volta i propri polmoni e che l’aria in<br />
questo luogo era molto più facile da respirare. Il vincitore<br />
del premio Nobel Ivo Andrić, quando a Belgrado<br />
era a corto d’ispirazione (specie durante la stesura<br />
del romanzo Il ponte sulla Drina), era solito recarsi a<br />
Sokobanja per ritrovarla, trattenendosi per due o tre<br />
settimane. Diceva sempre di non avere idea di cosa<br />
ci fosse là, ma che sapeva che dopo il suo ritorno sarebbe<br />
stato capace di lavorare senza problemi per sei<br />
o sette mesi. Lo scrittore Meša Selimovć ha lasciato<br />
una testimonianza del tutto analoga, affermando che<br />
quell’aria era un mistero e di avere la sensazione che il<br />
suo cuore non battesse, ma piuttosto si muovesse con<br />
facilità come un’altalena. Il commediografo Branislav<br />
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