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la Santissima Madre di Dio di Eleusi con il Cristo Guardiano, sopravvissuto senza gravi danni fino al 17 marzo 2004, quando i separatisti albanesi appiccarono il fuoco all’antica chiesa causando ingenti danni ai bellissimi affreschi e anche ai dipinti eseguiti un centinaio di anni più tardi (1310-1313), dovuti ai primi frescanti greci in Serbia di cui sia noto il nome. La rappresentazione delle torture infernali nel Giudizio Universale dipinto a Ljeviš è rimasta insuperata; i dannati sono condotti all’Inferno da membri della famiglia reale e da alti prelati che i due artisti audacemente raffigurarono nell’affresco, proprio come dipinsero, senza alcuna esitazione e con eccellenti conoscenze anatomiche, una galleria di personaggi che costituiscono i primi nudi medioevali in Serbia. Soltanto nella chiesa della Madre di Dio di Ljeviš un ignoto poeta arabo poteva essere sopraffatto dall’emozione al punto da incidere sul muro con uno strumento appuntito, sotto l’affresco che raffigura il sogno di Giacobbe, il verso: “La pupilla dei miei occhi è il nido della bellezza dei tuoi”. La bellezza immortale della chiesa di Milutin a Ljeviš rifulge anche oggi, su mura, affreschi e arredi coperti di fuliggine e semidistrutti di questo edificio prezioso dato alle fiamme nella primavera del 2004. 144 Ljubomir Ivanović “ La Madre di Dio di Ljeviš”, 1925.
Beata Vergine della Carità con Gesù che dà da mangiare ai poveri, l’affresco della chiesa della Madre di Dio di Ljeviš a Prizren, XIII secolo e ciò che ne rimane dopo che fu appiccato il fuoco alla chiesa durante le rivolte degli Albanesi di Kosovo nel 17 marzo 2004. 145
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