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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Ricevimento dal principe Miloš<br />

(dal libro “Viaggio attraverso Serbia” di Joakim Vujić)<br />

Coraggio in guerra<br />

e viltà in pace<br />

“L<br />

o spirito guerriero e il coraggio nei<br />

Serbi sono radicati, naturalmente, fin<br />

dalla prima infanzia: a un bambino di quattro<br />

anni, che ha da poco imparato a camminare,<br />

la madre ripete che deve essere un eroe, non<br />

deve piangere se viene picchiato ma piuttosto<br />

cercare di vendicarsi, perciò il bambino, nelle<br />

zuffe infantili, prende una pietra e aspetta<br />

il “nemico”, senza piangere. Quello stesso<br />

spirito con cui i padri insegnano ai loro figli,<br />

a mo’ di catechismo, la storia della caduta<br />

dell’impero serbo nel Kosovo, enfatizzando<br />

in particolare che a Miloš Obilić appartiene la<br />

gloria di tutti i tempi, mentre a Vuk Branković<br />

la maledizione, e che ai turchi e ai tedeschi si<br />

dovrebbe tagliare la testa.<br />

In breve, l’inclinazione verso la vita militare<br />

non è insita nel popolo serbo, ma i Serbi son<br />

tirati su con spirito militaresco per la necessità<br />

di mantenerlo vivo a causa della situazione<br />

esterna, e in particolare dell’instabilità delle<br />

relazioni territoriali e politiche della Serbia.<br />

Non c’è dubbio che lo sviluppo del paese nel<br />

senso di uno stato civile sia disturbato da tale<br />

atteggiamento. A causa di ciò, a fronte del coraggio<br />

militare dei Serbi, non incontrerete un adeguato numero di elementi di coraggio civile. Sotto una parvenza<br />

di civiltà, emergono usanze molto rigide che esigono il castigo e la vendetta, che umiliano la donna fino<br />

al livello di una lavorante a cui alcuni danno ed altri tolgono, senza curarsi minimamente dei suoi desideri. Ci<br />

sono molte persone che hanno come scopo della vita il divertimento, cioè le gioie della vita, ma intese solo<br />

in senso materialistico.<br />

E l’antidoto a ciò si trova in molti fenomeni della vita contemporanea del popolo serbo, come ad esempio<br />

nei legami altruistici tra fratelli e sorelle, nella lealtà fra amici, e (al massimo grado) nei rapporti di parentela<br />

ideali e nella sorellanza fra donne appartenenti alla stessa famiglia, in un approccio straordinariamente<br />

compassionevole verso i poveri e i deboli. C’è abbondanza di naturale sentimento artistico in Serbia, così<br />

tanta grazia, vivacità e forza – e tutto ciò è mascherato ed espresso nell’animo guerriero del popolo e dei suoi<br />

governanti che vaneggiano e confondono ancora di più la loro gente. Salvate la Serbia dal pesante obbligo di<br />

dover stare perennemente all’erta, in una torre di guardia dove vegliare sui propri confini e poi vedrete quello<br />

che questo paese ha da offrire e ciò che il popolo serbo può dimostrare. La Serbia mi è sembrata quasi un<br />

campo militare posto sulle rovine di un paese un tempo fiorente e il suo popolo mi è sembrato come gente<br />

che si è fermata ad un certo punto della propria storia, ma che avrà un futuro più luminoso”. <br />

70<br />

(Pavel Apolonovich Rovinsky, Vesnik Europe, 1876)

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