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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Come gli affreschi nei monasteri di Mileševa e Gradac, gli<br />

affreschi di Sopoćani hanno uno sfondo giallo, che era<br />

un tempo ricoperto da un sottile strato d’oro.<br />

Stilisticamente, gli affreschi di Sopoćani costituiscono<br />

uno dei risultati più evoluti dell’arte della pittura monumentale<br />

del XIII secolo.<br />

Talune scene si distinguono per una spazialità enfatizzata<br />

a cui danno un contributo primario gli scenari architettonici,<br />

usati appunto sapientemente in tale funzione:<br />

gli Evangelisti sono raffigurati su uno sfondo costituito da<br />

edifici articolati. Nella scena che ritrae Gesù nel tempio, in<br />

secondo piano nell’affresco sono dipinti edifici curvi simili<br />

a quelli dei mosaici del monastero di San Salvatore in Chora<br />

(moschea di Kahriye) a Istanbul. Gli edifici e le rocce della<br />

Crocifissione sono disposti in modo tale da enfatizzare i vari<br />

piani del dipinto.<br />

I gesti delle figure diventano più disinvolti. Le vesti, ampie<br />

e gonfiate dal vento, fanno risaltare le forme che avvolgono,<br />

dando loro una particolare qualità espressiva. Nella<br />

composizione della Crocifissione, i movimenti raggiungono<br />

una tensione tragica: la Vergine Maria sta per perdere conoscenza,<br />

il corpo di Cristo è fortemente piegato, la testa riversa<br />

mollemente sulla spalla e un soldato armato di lancia è<br />

raffigurato in atteggiamento fermo e severo.<br />

Allo stesso tempo la tecnica pittorica venne radicalmente<br />

cambiata. Al posto del tratto lineare nella rappresentazione<br />

delle forme, tipico del XII secolo, viene introdotta una tecnica<br />

pittorica non rigida, basata su pennellate ampie e morbide.<br />

Questo tipo di pennellata permette di sovrapporre vari<br />

strati di colore, riflessi blu e verdi e vigorosi colpi di luce<br />

ottenuti col bianco.<br />

Negli affreschi di Sopoćani, comunque, accanto a tali elementi<br />

sopravvivono resti dello stile romanico, riconoscibili<br />

in una certa ampiezza delle figure, nel modo ruvido e grossolano<br />

di disegnare gli arti ed infine nei drappeggi rigidi, dritti<br />

o ricadenti.<br />

Gli affreschi di Sopoćani con le loro ampie forme e le<br />

Stefan Uroš Primo Nemanjić, affresco, particolare della composizione<br />

di ritratti dei benefattori del monastero di Sopoćani, XIII secolo<br />

loro straordinario amalgamarsi con le pareti, possono tranquillamente<br />

essere annoverati fra i capolavori della pittura<br />

monumentale medioevale.<br />

Quest’arte attrae per la sua totale purezza, la sua natura<br />

schiettamente epica, la sua magnifica monumentalità. Tale<br />

arte può essersi formata solo nell’ambito di una cultura giovane,<br />

ma saldamente legata alla tradizione popolare.<br />

A Sopoćani incontriamo una delle più integre e vitali varianti<br />

dell’arte del XIII secolo. In nessun altro luogo incontreremo<br />

una raffigurazione così realistica di personaggi dai<br />

tratti slavi e da nessun’altra parte i colori hanno raggiunto<br />

tale luminosità e brillantezza. Del tutto inavvertitamente,<br />

a Sopoćani ci vengono in mente gli affreschi di Piero della<br />

Francesca. Tale associazione non è affatto una pura coincidenza,<br />

poiché anche qui la tavolozza è basata su colori<br />

eccezionalmente brillanti: azzurro cielo, verde chiaro, viola<br />

grandi superfici, le composizioni luminose e brillanti e il tenue, blu acciaio, viola, bianco e giallo oro.<br />

a forza della pittura serba non sta tanto nelle sue forme sofisticate, quanto nella speciale freschezza e immediatezza<br />

“L d’espressione. Gli artisti serbi sono inclini ad arricchire le storie sacre di dettagli presi dalla realtà circostante. Le scene<br />

che essi hanno rappresentato possiedono una vivacità e una concretezza mai viste fino a quel momento. Non incontreremo<br />

altrove né tale varietà di caratterizzazioni iconografiche, molte delle quali hanno origine in antichi modelli orientali, né un<br />

interesse così grande per la narrazione, spesso arricchita da interessanti motivi di genere. Non c’è dubbio che qui emerga<br />

l’influenza della tradizione popolare. Nell’ambito dello sviluppo tematico delle raffigurazioni, la pittura serba del XIV secolo non<br />

ha uguali. Tuttavia, essa raggiunge raramente la sofisticazione e la grazia, tipiche dei monumenti in puro stile bizantino, della<br />

pittura di Costantinopoli”. <br />

(Viktor Lazarev)<br />

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