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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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divorziare da lui. Il metropolita di Belgrado ha molto lavoro<br />

riguardo a ciò, a Belgrado e in generale nelle città sono le donne<br />

che gli chiedono il divorzio, nei paesi invece gli uomini...”.<br />

Rovinsky coglie lo spirito della gente serba quasi al volo.<br />

In appena poche frasi si riceve l’impressione che lo scrittore<br />

sia un eccellente psicologo e che, in poco tempo, sia riuscito<br />

a descrivere i tratti principali del carattere serbo.<br />

“Viaggiando per la Serbia ho avuto l’impressione che<br />

tutto sia temporaneo qui, insolito, che tutto sia in attesa<br />

di qualcosa, che tutta la Serbia viva alla vigilia di qualcosa<br />

che accadrà, e che tutto ciò sia parte di una specie di stato<br />

d’animo militare. Ma, allo stesso tempo, non ho notato che la<br />

professione del soldato sia rispettata in Serbia, come avviene<br />

nel nostro paese e persino nell’Europa occidentale. In una<br />

canzone serba è presentata una ragazza che sta scegliendo<br />

marito e non desidera sposare un pastore, un artigiano o un<br />

sodato, ma essa vorrebbe sposare un agricoltore...”.<br />

Pavel Apolonovich Rovinsky, Note sulla Serbia<br />

1868-1869, Matica srpska, Novi Sad 1994<br />

I britannici iniziarono a viaggiare in questa regione solo negli<br />

anni Trenta dell’Ottocento, ma con loro arrivò il primo console<br />

britannico e la spinta a risolvere la “Questione orientale”.<br />

Il primo viaggiatore davvero informato, curioso e sistematico<br />

che visitò la Serbia fu Andrew Archibald Peyton (1811-1874).<br />

Con la sua opera, un libro di viaggio può per la prima volta<br />

entrare a far parte di una nuova categoria letteraria che unisce<br />

l’indagine narrativo-storica e politica a una testimonianza diretta<br />

delle cose viste e provate. Contemporaneamente, i libri di<br />

Peyton erano squisite guide per ogni viaggiatore britannico.<br />

Peyton si preparava sempre in modo approfondito per i<br />

suoi viaggi (studiando tutta la letteratura di riferimento delle<br />

regioni che intendeva visitare), che inclusero anche lunghi<br />

periodi in Siria, Egitto, impero Ottomano, Romania, Austria,<br />

Dalmazia, Montenegro, Croazia e Grecia. Parlava svariate<br />

lingue europee, l’arabo, il turco e usava anche il serbo. Soggiornò<br />

in Serbia tre volte prima di pubblicare il suo primo<br />

libro di viaggi sul paese.<br />

Peyton si trovò in Serbia in un momento molto favorevole<br />

per ogni viaggiatore curioso. La prima e la seconda insurrezione<br />

serba erano ancora di “fresca” memoria, molti dei<br />

partecipanti ancora vivi, e i luoghi storici legati alle insurrezioni<br />

erano ancora immutati e riconoscibili. Egli incontrò lo<br />

scrittore Sima Milutinović Sarajlija, il pope Luka Lazarević e<br />

molti combattenti di Karađorđe. Era l’epoca in cui la Serbia si<br />

stava allontanando rapidamente dalle sue origini di provincia<br />

ottomana. La costruzione di Belgrado fu intrapresa seguendo<br />

74<br />

Đorđe Krstić: “La chiesa di Takovo”<br />

modelli europei; i cittadini di Belgrado si vestivano con abiti<br />

europei e già avevano adottato i modi europei. Peyton stesso<br />

non esitò nel voler vedere e sentire tutto, indossando perfino<br />

il fez quando si muoveva nelle zone periferiche della Serbia.<br />

Con i suoi libri di viaggio, fu il primo a pubblicizzare presso i<br />

britannici il brandy serbo di prugne (šljivovica), il kajmak, ed<br />

anche le uve e i vini di Smederevo e Negotin.<br />

“Ho dormito bene perché ero stanco per il viaggio. Mi sono<br />

alzato fresco e riposato e mi sono messo sul divano. Poi la moglie<br />

è apparsa e prima che io la potessi notare o fermare, mi ha<br />

baciato la mano. “Come ha dormito? Bene? Spero abbia riposato”.<br />

Continuava con le sue cortesi domande mentre prendeva<br />

dalle mani di un servitore un vassoio dove c’era un piccolo<br />

bicchiere di šljivovica, un piattino con conserva di rose e una<br />

grande ciotola tonda in cristallo di Boemia piena d’acqua; tutto<br />

questo, compreso un sigaro, era l’introduzione ad una colazione<br />

che consisteva in caffè e pane tostato, e invece del latte<br />

c’era il kajmak, che è il nome della panna liquida turca”.<br />

Certamente, fra gli autori britannici di fama di libri di<br />

viaggio ci sono gli scrittori Charles Lamb, John P. Simpson,<br />

come pure Adeline Pauline Irby, una grande benefattrice del<br />

popolo serbo, che in Serbia viene chiamata semplicemente<br />

“la signorina Irby”. A differenza di Peyton, la signorina<br />

Irby non provò neppure a “comunicare” con la gente, il che<br />

è totalmente fuori sintonia con il fatto che dedicò gran parte<br />

della sua vita a compiere opere di carità in Serbia.<br />

Comunque, nella letteratura da viaggio britannica sulla<br />

Serbia la figura principale è certamente quella di Mary Edith<br />

Durham. Lungo un quarto di secolo scrisse e pubblicò sette<br />

libri e una serie di articoli sui principali periodici e riviste in-

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