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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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La fortezza di Petrovaradin, non a caso detta “la Gibilterra sul Danubio”, che domina il fiume da una<br />

modesta altura di fronte alla città di Novi Sad, è una delle più importanti opere di architettura militare<br />

d’Europa. La sua costruzione si protrasse per cento anni e fu ultimata alla fine del XVIII secolo. La prima<br />

fortezza in questo punto del Danubio fu eretta nel XV secolo attorno ad un monastero preesistente sul colle.<br />

Gli Ottomani conquistarono Petrovaradin dopo la battaglia di Mohacs e, dopo il fallimento dell’attacco a<br />

Vienna di Mustafà Kara, le truppe cristiane ritornarono sui colli sul Danubio.<br />

Sull’altra sponda, dove l’esercito mantenne posizioni di difesa dei ponti, di fronte alla fortezza, nacque<br />

l’insediamento di Novi Sad, che era collegato alla fortezza tramite un ponte di barche. Poi nel 1748, per<br />

decreto dell’imperatrice Maria Teresa, la città ottenne i privilegi di libera città reale (nonché lo stemma<br />

recante una colomba bianca).<br />

E la fortezza di Petrovaradin, con le sue alte mura fortificate, costruita seguendo il sistema di Vauban<br />

(e con i suoi 16 chilometri di corridoi e passaggi sotterranei) “parlò con i suoi cannoni” una sola volta: gli<br />

Ungheresi si ribellarono a Vienna (comandante della fortezza era Pavle Kiš) bombardando la serba Novi<br />

Sad, dove entrarono le truppe austriache, sotto il comando del nobile croato Jelačić (che era originario di<br />

Petrovaradin), trasformando la città in un cumulo di rovine in due giorni.

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