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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Il Monastero di Kuveždin, litografia del 1837.<br />

Distrutto nella Seconda guerra mondiale e non restaurato finora<br />

dal consiglio della chiesa, catechesi ecc. Da Sremski Karlovci<br />

si recò a Timisoara presso il vescovo Vidak, e poi a Venezia<br />

dove lavorò come correttore per la tipografia di Teodosije, e<br />

infine si iscrisse all’accademia d’incisione di Venezia, dove<br />

trascorse diversi anni. Come Žefarović, che per la sua Stematografija<br />

ebbe la necessità di collaborare con Toma Mesmer,<br />

incisore e tipografo viennese più esperto, così Zaharije Orfelin<br />

per la sua opera più famosa, La calligrafia slava, serba e<br />

della Valacchia (Slovenoserbska i Valahiska Kaligrafija), lavorò<br />

con l’incisore viennese Jacob Schmutzer. Il merito per<br />

lo sviluppo delle arti grafiche serbe del XVIII secolo va agli<br />

incisori viennesi con cui gli artisti serbi collaborarono.<br />

Attraverso una serie di stampe con raffigurazioni dei monasteri<br />

di Fruška Gora e del monte Athos, di feste liturgiche<br />

o sovrani serbi medievali, l’arte grafica serba raggiunse il suo<br />

Contrariamente alla pittura di affreschi e icone, che godeva<br />

apice nel XVIII secolo, e fu la migliore interprete dei concetti<br />

di una lunga tradizione, la grafica preparava il proprio artistici barocchi in essa insiti.<br />

spazio nell’arte serba dell’era moderna basandosi sull’esperienza<br />

Il percorso dai pittori anonimi di icone ai colti pittori ba-<br />

acquisita durante i due secoli precedenti nella stampa rocchi non poteva essere coperto con un salto improvviso, an-<br />

e nell’illustrazione di libri. Comunque, un improvviso avvicendamento<br />

che perché le differenze erano più che evidenti. Un’intera ge-<br />

nel campo dell’arte grafica avvenne alla metà nerazione di artisti, detti “Maestri del periodo di transizione”,<br />

del XVIII secolo con la comparsa del miglior incisore serbo assunsero il ruolo di “unificatori” dei due stili. La prima cosa<br />

del tempo, Zaharije Orfelin. I suoi esordi sono indubbiamente<br />

che distingueva questi artisti più giovani rispetto ai vecchi tra-<br />

legati all’educazione ricevuta presso un pittore locale di dizionalisti era la paternità delle opere. Grazie alle loro firme<br />

icone (zograph), ma anche alla permanenza, dal 1750, a Budim<br />

e iscrizioni, che si sono conservate, oggi conosciamo Dimitrije<br />

e Vienna dove lavorò per migliorare il disegno e<br />

Bačević, pittore di Karlovac, Stefan Tenecki, di Arad,<br />

le tecniche d’incisione su rame. In meno di dieci<br />

Vasa Ostojić e Janko Halkozović, artisti residenti a<br />

anni, Zaharije Orfelin fece tali miglioramenti che<br />

Novi Sad (che nel 1748 divenne Città reale<br />

il Metropolita di Karlovac, Pavle<br />

libera), Dimitrije Popović,<br />

Nenadović, lo nominò<br />

pittore di Veliki Bečkerek<br />

suo cancelliere personale.<br />

(Zrenjanin) e molti altri che<br />

Questo aprì<br />

firmavano le opere, come<br />

le porte al nuovo<br />

gli artisti citati, non come<br />

studio d’incisione<br />

pittori di icone (zogra-<br />

nella città di<br />

ph) ma come “maler”<br />

Sremski Karlovci<br />

(“pittore” in tedesco).<br />

e, al contempo, il<br />

La seconda innovazione<br />

lavoro di Zaharije<br />

molto importan-<br />

Orfelin prosperò:<br />

te portata dai pittori di<br />

produsse non solo<br />

questo periodo di transizione<br />

incisioni di feste religiose<br />

riguardò una più<br />

e monasteri,<br />

ampia varietà iconografica.<br />

ma anche stampi<br />

Le iconostasi nelle<br />

per testi ufficiali,<br />

chiese serbe diven-<br />

proclami,<br />

nero più alte, inclu-<br />

diplomi e decreti episcopali,<br />

dendo varie zone dove le<br />

ordini emanati Teodor Kračun: “Sacrificio di Isacco”, 1775-1780, Museo Nazionale di Belgrado icone dell’Ordine<br />

Supre-<br />

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