Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija
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Paja Jovanović: “Trittico di Vršac”<br />
furono immortalati sia in letteratura che nelle belle arti (Assemblea<br />
di maggio a Sremski Karlovci, dipinto di Pavle Simić,<br />
e Battaglia a Sent Tomazs, dipinto di Anastas Jovanović). Durante<br />
i combattimenti e la rivoluzione del 1848-1849, la sede<br />
del Consiglio Nazionale Centrale Serbo e il patriarca Rajačić<br />
erano a Zemun, nella casa della famiglia Karamata (ove i discendenti<br />
abitano tuttora).<br />
La Vojvodina serba fu riconosciuta dalla costituzione imperiale<br />
nel 1849 ma non resse neppure due decenni. Fu abolita<br />
nel 1860 ed il suo territorio fu restituito all’Ungheria, il<br />
che rese ufficiale che l’impero asburgico era una duplice monarchia,<br />
composta da una parte austriaca e una ungherese. Il<br />
nome della Vojvodina rimase sulla carta solo per breve tempo,<br />
ma in modo indelebile nei cuori e nella mente di tutti i serbi di<br />
“Miletić” che avevano combattuto coraggiosamente, credendo<br />
nell’idea che l’unione di Serbia e Vojvodina sarebbe stata<br />
raggiunta dai loro discendenti.<br />
Una delle caratteristiche basilari di quel tempo fu la nascita<br />
di varie associazioni accademiche serbe e dei loro periodici.<br />
La prima società letteraria e scientifica organizzata fu la Matica<br />
Srpska, fondata nel 1826 da patrioti e ricchi mercanti serbi<br />
eruditi. Il loro scopo principale era “la diffusione della letteratura<br />
e l’istruzione del popolo serbo” ed anche “stampare e distribuire<br />
libri serbi”. A Belgrado, nel 1841, fu fondata la Società<br />
di Educazione Serba, come eco a Matica Srpska: i fondatori<br />
erano serbi dell’Ungheria, dei quali il più illustre era il poeta di<br />
talento e poligrafo Jovan Sterija Popović di Vršac, titolare del<br />
Ministero dell’educazione nel Principato Serbo e fondatore del<br />
Teatro Nazionale e del Museo Nazionale a Belgrado.<br />
Il più antico e popolare giornale serbo del XIX secolo era il<br />
“Novine serbske” (“Quotidiano serbo”) che inizialmente, nel<br />
1813, fu pubblicato a Vienna e poi, dal 1835, a Belgrado con<br />
il nome “Novine srbske”. La prima rivista letterario-scientifica<br />
fu “Serbski letopis” (rivista serba), fondata da Đorđe<br />
Nel XVIII secolo, gli iconografi erano pagati attorno ai 2.000 fiorini: per esempio Mihailo Radosavljević percepì per il lavoro<br />
a Šid 1700 fiorini ungheresi, Jakov Orfelin e Teodor Kračun 1800 fiorini per il lavoro nella Cattedrale di Karlovci. All’epoca<br />
i prezzi degli alimenti erano i seguenti: una libbra di lardo costava 12 krajcar, un pane del peso di 5 libbre 6 krajcar e un sacco<br />
di farina 1 fiorino e 20 krajcar.<br />
Alla metà del XIX secolo per lavori di pittura si pagavano normalmente da 3000 a 6000 fiorini. E quello era un periodo in cui<br />
il prezzo di un appezzamento di terra era intorno a cento fiorini. Il Comune di Timisoara assunse al proprio servizio Konstantin<br />
Danil, firmando con lui un contratto, nonostante il fatto che fosse più caro del doppio rispetto ai pittori serbi o ungheresi. Successivamente<br />
il paese di Jarkovac invitò il già noto e costoso pittore Danil e gli diede circa 14.000 fiorini per 17 dipinti”. <br />
Veljko Petrović<br />
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