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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Janko Brašić, “Battaglia contro i Turchi”; Petar Nadjapati “Kukac”,<br />

“Ritratto di famiglia”; Cvetin Belić: “Monna Lisa con monete d’oro<br />

miei campi, i miei libri, la mia vita”, dice Vukosava Andrić).<br />

Fede nella tradizione spirituale del proprio ambiente. Un<br />

senso di appartenenza etnica.<br />

Tradizione come ispirazione. Universalità che si raggiunge<br />

tuffandosi nel locale. Onestà. Emozione. Originalità. Paura<br />

della mercificazione. Rischio di cadere in un manierismo<br />

folkloristico stereotipato. Organizzazione<br />

di gruppi spontanei,<br />

le cosiddette “scuole”<br />

Emerik Feješ: “Venezia”<br />

bandistiche o di pittura: fatto<br />

che non solo ha un’importanza<br />

pratica, ma testimonia<br />

i sentimenti delle persone<br />

comuni, che si distinguono<br />

dagli altri solo grazie al talento<br />

“dato da Dio”, mostrando<br />

che l’arte non è solo sforzo<br />

individuale e affermazione<br />

personale, ma è piuttosto<br />

una testimonianza collettiva,<br />

la comprensione del destino<br />

comune ed espressione della<br />

consapevolezza di tutti, dove<br />

non c’è molto spazio per “la<br />

vanità creativa”.<br />

All’ombra del monte Suvobor, dal villaggio di Pranjani,<br />

il poeta Obrad Vasiljević per descrivere se stesso in un verso<br />

usò l’espressione “per lo più a piedi nudi”.<br />

In Serbia, il primo pittore “per lo più a piedi nudi” fu probabilmente<br />

Janko Brašić di Oparić, che nel 1937, in un’aula<br />

delle scuole elementari, organizzò la sua prima mostra, che<br />

non sfuggì alla curiosità dei<br />

giornali.<br />

Dopo la guerra, Janko raccolse<br />

i pittori della sua zona<br />

nella cosiddetta “Scuola di<br />

Oparić”. Nel 1960, quando fu<br />

fondata la Galleria dei pittori<br />

autodidatti a Jagodina, lui era<br />

presente. Oggi è diventata il<br />

Museo dell’Arte Naïf. I primi<br />

quadri raccolti nel museo furono<br />

opere di Janko Brašić e<br />

di altri pittori della “Scuola di<br />

Oparić” (quasi tutti gli esempi<br />

di stile naïf che illustrano<br />

questo volume appartengono<br />

a quella galleria).<br />

Per lo “Zio Janko”, nomignolo<br />

con cui divenne noto,<br />

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