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Monografija - drugo izdanje - italijanski - niska rezolucija

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Per tutta la vita, Nikola Tesla amò leggere poesia epica serba di cui<br />

tradusse perfino in inglese alcuni componimenti che furono pubblicati<br />

reranno anche” diceva, poiché riteneva che per secoli l’intelletto<br />

femminile avesse accumulato così tanta potenza che<br />

alla fine il mondo ne sarebbe stato travolto. Anche se non<br />

s’innamorò, fu sempre generoso con le donne; teneva teneri<br />

carteggi, riceveva e spediva fotografie con dediche e donava<br />

meravigliosi mazzi di orchidee. Quattro belle donne tentarono<br />

inutilmente di conquistare il suo cuore: Flora Dodge,<br />

Catherine Moth, Francis Warwick e Catherine Johnson.<br />

La vicenda che sembra somigliare di più a una storia<br />

d’amore nella vita di Tesla è la storia di una colomba bianca,<br />

una fra le migliaia di piccioni che egli nutriva e curava.<br />

John O’Neill, suo biografo, fu il primo a notare il suo rapporto<br />

personale con questa colomba, e pensò che le macchie<br />

sulle sue ali rappresentassero simboli magici. Chiese<br />

a Tesla di questa colomba e lui spiegò: “Lei è diversa… Dovevo<br />

solo pensare a lei, chiamarla e lei arrivava in volo.<br />

L’ho amata come un uomo ama una donna. Quando quella<br />

168<br />

colomba è morta, qualcosa è scomparso dalla mia vita. Ho<br />

capito che il mio lavoro era giunto a fine”.<br />

Oltre ai piccioni che nutriva e che lo seguivano ovunque,<br />

il “vecchio mago del parco” aveva molte altre abitudini<br />

che sconcertavano i cittadini di New York e il personale<br />

degli hotel dove trascorse gran parte della vita. Amava solo<br />

i numeri divisibili per 3. Al posto dei piatti del menu, chiedeva<br />

minestre di verdura appositamente preparate, latte<br />

tiepido e per carne petti interi di volatili. Prima del pasto,<br />

18 (6x3) tovaglioli venivano messi sul tavolo per lui. Li usava<br />

per strofinare utensili e bicchieri, lustrandoli tanto che<br />

iniziavano a scaldarsi. Non iniziava mai a mangiare prima<br />

di aver calcolato il volume della porzione e poi il volume di<br />

ogni boccone. Non mangiava bocconi con volumi non divisibili<br />

per 3. Portava i guanti, e la sua stretta di mano era<br />

così forte che molti suoi contemporanei non mancarono di<br />

citarla nei loro ricordi. Non beveva alcol, ma voleva che la<br />

stessa bottiglia di vino di prima qualità, mai aperta, fosse<br />

messa sul suo tavolo quando mangiava.<br />

Diceva che avrebbe vissuto esattamente 160 anni. Ma<br />

la sua vita finì prima. Il 7 gennaio 1943, giorno del Natale<br />

ortodosso.<br />

Fu costretto a letto per un lungo periodo prima di morire.<br />

Non accettava visitatori, neppure gli amici che gli erano<br />

stati cari, rifiutava l’idea di essere malato, e si opponeva<br />

persistentemente ai consigli di chiamare un dottore.<br />

Due giorni prima di morire permise ad una cameriera<br />

di entrare nella sua camera. Le ordinò di assicurarsi che<br />

nessuno lo disturbasse. Tre giorni dopo, la ragazza iniziò a<br />

preoccuparsi e andò da lui, ben sapendo che avrebbe protestato.<br />

Lo trovò morto. Era calmo e sembrava dormisse,<br />

con un sorriso sul viso pallido e ossuto.<br />

La polizia fu informata che Tesla era morto solo, senza<br />

la presenza di un dottore. Il medico legale affermò che la<br />

morte era avvenuta per motivi di età la notte del 7 gennaio.<br />

Alcune ore dopo l’FBI visitò la stanza. Tutti i documenti di<br />

Tesla furono passati in rassegna prima che i suoi parenti<br />

e amici e soprattutto suo nipote e legittimo erede Sava<br />

Kosanović fossero informati della morte dello scienziato.<br />

Questi strani fatti hanno portato i biografi di Nikola Tesla<br />

a speculare sulle cause della sua morte.<br />

Le prove più evidenti, a sostegno delle affermazioni che<br />

il governo americano fosse coinvolto nella morte di Tesla<br />

e negli eventi successivi, furono fornite da Charlotte Muzar,<br />

la segretaria di Sava Kosanović, che divenne la persona<br />

chiave per la conservazione e classificazione del lascito del-

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