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pensare COMPLESSITA'<br />
Che cos'è la compless<strong>it</strong>à? In prima istanza, la compless<strong>it</strong>à è un tessuto (complexus: ciò che è<br />
tessuto insieme) di cost<strong>it</strong>uenti eterogenei inseparabilmente associati: pone il paradosso del¬l'uno<br />
e del molteplice. In secon<strong>da</strong> istanza, la compless<strong>it</strong>à è effettivamente il tessuto di fatti, azioni,<br />
interazioni, retroazioni, determinazioni, alea, che cost<strong>it</strong>uiscono il nostro mondo fenomenico. Ma<br />
allora la compless<strong>it</strong>à si presenta con i lineamen¬ti inquietanti dell'accozzaglia, dell'inestricabile, del<br />
disordine, dell'ambigu<strong>it</strong>à, dell'incertezza... Di qui la necess<strong>it</strong>à, per la conoscenza, di mettere<br />
ordine nei fenomeni respingendo il disordine, di allontanare l'incerto, vale a dire di selezionare gli<br />
elementi di ordine e di certezza, di depurare <strong>da</strong>ll'ambigu<strong>it</strong>à, di chiarire, distinguere,<br />
gerarchizzare... Ma simili operazioni, ne¬cessarie ai fini dell'intelligibil<strong>it</strong>à, rischiano di rendere<br />
ciechi se eliminano gli altri caratteri del complexus; ed effettivamente ci hanno resi ciechi.<br />
Ora la compless<strong>it</strong>à è tornata a noi, nelle scienze, per lo stesso cammino che l'aveva espulsa ...<br />
… è emerso che la v<strong>it</strong>a non è una sostanza, bensì un fenomeno di auto-eco-organizzazione<br />
straordinariamente com¬plesso che produce autonomia. Da questo punto in poi, è eviden¬te che i<br />
fenomeni antropologico-sociali non potranno certo obbedire a principi di intelligibil<strong>it</strong>à meno<br />
complessi di quelli ormai richiesti per i fenomeni naturali. Dobbiamo affrontare la compless<strong>it</strong>à<br />
antropologico-sociale, e non più dissolverla od occultarla.<br />
La difficoltà del pensiero complesso consiste nel dover affron¬tare l'accozzaglia (il gioco infin<strong>it</strong>o<br />
delle inter-retroazioni), la correlazione dei fenomeni tra loro, la nebbia, l'incertezza, la<br />
contraddizione. Possiamo però elaborare alcuni degli strumenti concettuali, alcuni dei principi per<br />
questa avventura distinzione/congiunzione che consenta di distinguere senza disgiungere, di<br />
associare senza identificare o ridurre.<br />
Edgar Morin, Introduzione al pensiero complesso. Gli strumenti per affrontare la sfi<strong>da</strong> della<br />
compless<strong>it</strong>à (1990), Sperling & Kupfer, 1993, p. 10-11<br />
Ma la compless<strong>it</strong>à non comprende solo quant<strong>it</strong>à di un<strong>it</strong>à e interazioni che sfi<strong>da</strong>no le nostre<br />
possibil<strong>it</strong>à di calcolo; compren¬de anche incertezze, indeterminazioni, fenomeni aleatori. La<br />
compless<strong>it</strong>à, in un certo senso, ha sempre a che fare con il caso.<br />
La compless<strong>it</strong>à quindi coincide con una quota di incertezza, vuoi relativa ai lim<strong>it</strong>i del nostro<br />
intelletto, vuoi intrinseca ai fenomeni. Ma la compless<strong>it</strong>à non si riduce all'incertezza, è l'incertezza<br />
all'interno di sistemi altamente organizzati. Essa riguar<strong>da</strong> dei sistemi semi-aleatori il cui ordine è<br />
inseparabile <strong>da</strong>lle alee che li caratterizzano. La compless<strong>it</strong>à è dunque legata a una certa<br />
commistione di ordine e di disordine, commistione intima, a differenza dell'ordine/disordine<br />
statistico, in cui l'or¬dine (povero e statico) regna al livello delle grandi popolazioni e il disordine<br />
(povero, in quanto pura indeterminatezza) regna al livello delle un<strong>it</strong>à elementari.<br />
Edgar Morin, Introduzione al pensiero complesso. Gli strumenti per affrontare la sfi<strong>da</strong> della<br />
compless<strong>it</strong>à (1990), Sperling & Kupfer, 1993, p. 32-33<br />
in Morin Edgar<br />
pensare compless<strong>it</strong>à<br />
E per quanto quell'uomo proponesse di fermarsi, non per restar passivi, ma per osservare<br />
attentamente il sole e le stelle e di nuovo orientarsi e solo allora seguire con decisione la via, non<br />
lo ascoltarono.<br />
E là continuano tutti a vagare ancora oggi<br />
in Tolstoy Lev N.