adattarsi Moquette e carta da parati, pia - Segnalo.it
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icor<strong>da</strong>re<br />
Si può ricor<strong>da</strong>re sia secondo la mo<strong>da</strong>l<strong>it</strong>à dell'avere, sia secondo quella dell'essere; ma tra le due<br />
forme di memoria c'è una differenza, legata soprattutto al tipo di connessione che si opera. Nella<br />
mo<strong>da</strong>l<strong>it</strong>à mnemonica dell'avere, la connessione è in tutto e per tutto meccanica* come si verìfica<br />
quando la connessione tra una parola e la successiva è stabil<strong>it</strong>a e confermata <strong>da</strong>lla frequenza<br />
con cui viene ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>a. In altre parole, le connessioni possono essere puramente logiche, come la<br />
connessione tra opposti oppure tra concetti convergenti, o ancora col tempo, lo spazio, la<br />
dimensione, il colore, o nella cornice di un determinato sistema mentale.<br />
Nel caso della mo<strong>da</strong>l<strong>it</strong>à dell'essere, invece, ricor<strong>da</strong>re significa richiamare attivamente alla mente<br />
parole, idee, cose viste, dipinti, suoni musicali; in altre parole, consiste nel connettere il singolo<br />
<strong>da</strong>to <strong>da</strong> rammentare ai molti altri <strong>da</strong>ti con i quali è correlato. Le connessioni, in questa secon<strong>da</strong><br />
mo<strong>da</strong>l<strong>it</strong>à, non sono né meccaniche né puramente logiche, bensì viventi. Un concetto è connesso<br />
a un altro <strong>da</strong> un atto produttivo di pensiero (o emozionale) che entra in azione quando si va alla<br />
ricerca della parola giusta.<br />
[…]<br />
Ricor<strong>da</strong>re secondo la mo<strong>da</strong>l<strong>it</strong>à dell'essere implica riportare in v<strong>it</strong>a qualcosa che si è visto o ud<strong>it</strong>o<br />
prima. È un processo mnemonico produttivo di cui possiamo fare esperienza cercando di<br />
visualizzare il volto di una persona o una scena <strong>da</strong> noi vista una volta. Né nell'uno né nell'altro<br />
caso saremo in grado di richiamarcela istantaneamente alla memoria: dobbiamo ricreare la<br />
s<strong>it</strong>uazione, riportarla in v<strong>it</strong>a nella nostra mente. È un modo di ricor<strong>da</strong>re non sempre facile: per<br />
rammentare appieno il volto o la scena è necessario che li si sia osservati con sufficiente<br />
concentrazione; e quando questo processo riesce appieno, la persona di cui ci si ricor<strong>da</strong> il volto<br />
è così viva, la scena ricor<strong>da</strong>ta così pregnante, come se l'uno e l'altra fossero tìsicamente,<br />
concretamente presenti.<br />
in FROMM ERICH<br />
ricor<strong>da</strong>re<br />
Il passato è sempre con noi. La sua sorte dipende <strong>da</strong>lla decisione del presente di rimuoverlo o di<br />
assumerlo. Per assumerlo non dobbiamo far altro che voltarci, ma voltarci costa, <strong>da</strong>rsi<br />
un'occhiata alle spalle è spesso un'operazione insopportabile. Guardiamoci <strong>da</strong> tutti coloro che<br />
dopo ogni strage dicono che "la v<strong>it</strong>a deve an<strong>da</strong>re avanti", che a un certo punto dobbiamo pur<br />
"metterci una pietra sopra". Costoro stanno preparando il terreno al r<strong>it</strong>orno di tutto ciò che si è<br />
deciso di dimenticare.<br />
Quanto detto per le stragi vale anche per il razzismo, l'antisem<strong>it</strong>ismo e il neonazismo, tre nozioni<br />
che indicano il grado zero dello sviluppo dell'uman<strong>it</strong>à. Gli ebrei hanno tenuto alta la memoria, gli<br />
zingari, i nomadi, il cui sterminio statisticamente parlando è stato più drastico di quello degli ebrei,<br />
non hanno avuto la possibil<strong>it</strong>à di farlo, e lo stesso può dirsi degli armeni sottoposti, a più riprese<br />
nella storia, a genocidio. Queste cancellazioni della memoria rendono ora possibile il genocidio in<br />
Bosnia.<br />
in GALIMBERTI UMBERTO