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COMUNICAZIONE SCRITTURA AFORISMA<br />

L’aforisma è una breve frase che esprime in modo conciso e sostanzioso riflessioni e<br />

considerazioni personali, basate su una lunga esperienza di v<strong>it</strong>a e un’attenta osservazione della<br />

realtà (<strong>da</strong>l greco aphorizein, delim<strong>it</strong>are).<br />

Fa parte, sin <strong>da</strong>ll’epoca classica, di una famiglia di forme brevi del modo «gnomico» o<br />

moraleggiante: il proverbio, la sentenza, la massima, l’epigramma. Si distingue <strong>da</strong>lle forme più<br />

vicine, come il proverbio, perché non vuol essere espressione di un’esperienza generale, e la<br />

sentenza (o massima), perché è più sciolto, arguto, soggettivo.<br />

Fra le sue caratteristiche stilistiche: l’uso di figure come l’ant<strong>it</strong>esi, il paradosso, l’enfasi, l’iperbole.<br />

Spesso presenta anche una certa ambigu<strong>it</strong>à e allusiv<strong>it</strong>à; il che significa che l’aforisma si presenta<br />

al lettore non come forma chiusa in sé, ma sollec<strong>it</strong>andolo a lasciarsi coinvolgere, a contribuire<br />

con una propria riflessione.<br />

Gli aforismi sono a volte raccolti per temi (come avviene nelle opere di Kraus e di Nietzsche),<br />

oppure senza nessun ordine, come «frammenti di pensieri» posti l’uno accanto all’altro. Già<br />

praticati nella letteratura classica e in quella europea del passato (hanno spesso un carattere<br />

aforistico, per esempio, i Ricordi di Guicciardini, i Saggi di Montaigne, i Pensieri di Pascal), gli<br />

aforismi sono divenuti un modo d’espressione tipico di quegli scr<strong>it</strong>tori moderni che privilegiano<br />

l’esperienza soggettiva e intu<strong>it</strong>iva del pensiero, preferiscono la penetrazione al sistema, rifiutano i<br />

valori stabil<strong>it</strong>i e chiusi e le grandi costruzioni filosofiche (F.Schlegel, A. Schopenauer,<br />

F.Nietzsche, S.Kierkegaard, P.Valéry, K.Kraus, R.Musil, W.Benjamin, T.W.Adorno).<br />

<strong>da</strong> REMO CESERANI - LIDIA DE FEDERICIS, Il materiale e l’immaginario. Laboratorio di analisi dei<br />

testi e di lavoro cr<strong>it</strong>ico, 8 tomo primo, LOESCHER EDITORE 1982, pag.434<br />

in REMO CESERANI - LIDIA DE FEDERICIS<br />

COMUNICAZIONE SILENZIO<br />

"A parole sceme, orecchie sorde"<br />

Proverbio sardo ricor<strong>da</strong>to <strong>da</strong> Beppe Pisanu<br />

in Beppe Pisanu<br />

CONCETTI<br />

I regimi di funzionamento delle opposizioni concettuali (cfr. concetto) sono differenti nel m<strong>it</strong>o (cfr.<br />

natura/cultura e anthropos, maschile/femminile, caos/cosmo, natura e mythos/logos), nelle<br />

filosofie (cfr. essere, ident<strong>it</strong>à/differenza, filosofia/filosofie) e nel pensiero scientifico (cfr.<br />

astratto/concreto, qual<strong>it</strong>à/quant<strong>it</strong>à conoscenza, scienza), e si diversificano ancora in rapporto<br />

alle configurazioni storiche del sapere. Ma, in quanto forma fon<strong>da</strong>mentale del pensiero<br />

categoriale (cfr. categorie/categorizzazione e sistematica e classificazione), le opposizioni<br />

concettuali informano nello stesso tempo quelle configurazioni. La loro classificazione, <strong>da</strong>lle<br />

simmetrie (cfr. simmetria) fino alle contraddizioni (cfr. opposizione/contraddizione), deve tener<br />

conto di quest’ambigu<strong>it</strong>à che è loro cost<strong>it</strong>utiva; essa si forma <strong>da</strong> un lato a partire <strong>da</strong>lla logica della<br />

negazione e <strong>da</strong>lle corrispondenti figure di mediazione (cfr. dialettica), <strong>da</strong>ll’altro collegando le<br />

opposizioni a coppie di intuizioni semantiche soggiacenti al discorso e alla cognizione (cfr.<br />

semantica), in particolare: continuo/discreto, analogico/dig<strong>it</strong>ale, metaforia/metonimia,<br />

analisi/sintesi, integrazione e differenziamento, uno/molti.<br />

in<br />

[ Sintesi della voce Coppie filosofiche, curata <strong>da</strong> Fernando Gil, Enciclopedia 3, pp.1050-1095 ]

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