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RETI SOCIALI<br />
Reti sociali e dinamiche dell'innovazione<br />
<strong>da</strong> Luca De Biase<br />
Le reti sociali e le ex-él<strong>it</strong>e<br />
Appunti sull'emergere delle relazioni simbiotiche tra chi gui<strong>da</strong> e chi partecipa<br />
Le reti sociali non sono i social network. Le reti sociali sono formate <strong>da</strong> tutte le relazioni tra le<br />
persone. Le reti sociali classiche sono quelle della parentela e del vicinato. E oggi si aggiungono<br />
fortissime quelle che nascono nei posti di lavoro. I social network e la blogosfera sono dimensioni<br />
nuove di una storia ovviamente antica.<br />
Le ricerche sulle dinamiche degli ecosistemi, quelle sviluppate con la scienza della compless<strong>it</strong>à e<br />
con la teoria delle reti, aiutano a leggere la forma delle relazioni sociali con l'aiuto di concetti e<br />
approcci interpretativi nuovi. E la dimensione internettiana delle reti sociali consente di realizzare<br />
una quant<strong>it</strong>à impressionante di scoperte in materia.<br />
Per esempio: si ridefinisce completamente il rapporto tra él<strong>it</strong>e e popolazione, che diventa una<br />
relazione tra chi gui<strong>da</strong> di volta in volta i processi e chi partecipa. E' essenziale, per comprendere<br />
questo cambiamento, intendere che chi gui<strong>da</strong> i processi non lo fa in quanto dotato di uno status<br />
ma solo in quanto si pone al servizio dell'insieme (e dunque non è alla gui<strong>da</strong> per sempre ma solo<br />
nel tempo in cui <strong>da</strong>vvero offre un servizio). Di fatto, l'él<strong>it</strong>e r<strong>it</strong>orna a essere leg<strong>it</strong>tima solo se si<br />
pone in relazione simbiotica con l'ecosistema e non in relazione parass<strong>it</strong>aria.<br />
L'esempio più semplice <strong>da</strong> riportare è quello del motore di ricerca. Nella rete dei s<strong>it</strong>i è sicuramente<br />
in posizione di vertice perché ottiene molti vis<strong>it</strong>atori, ma non interpreta questa posizione di vertice<br />
come potere. Di fatto, la sua importanza è intrinsecamente determinata <strong>da</strong>lla quant<strong>it</strong>à e qual<strong>it</strong>à dei<br />
s<strong>it</strong>i <strong>da</strong> ricercare. E questi traggono vantaggio <strong>da</strong> un buon motore che aiuta a farli trovare.<br />
Insomma: tra il motore e la lunga co<strong>da</strong> di s<strong>it</strong>i online c'è una relazione simbiotica perché la v<strong>it</strong>a di<br />
una di queste categorie di s<strong>it</strong>i dipende <strong>da</strong>lla v<strong>it</strong>a dell'altra.<br />
Vediamo un esempio nella dinamica dell'innovazione. A partire <strong>da</strong> questo approccio si scopre che<br />
una rete sociale formata <strong>da</strong> persone che avvertono l'urgenza di contribuire a cambiare il mondo<br />
dà forma a un vero e proprio ecosistema dell'innovazione. I partecipanti possono occuparsi di<br />
molte attiv<strong>it</strong>à specifiche (<strong>da</strong>lla ricerca scientifica alla produzione di software, <strong>da</strong>lla scr<strong>it</strong>tura di<br />
blog all'arte di stra<strong>da</strong>, <strong>da</strong>ll'arch<strong>it</strong>ettura dei sistemi informativi alla definizione di pol<strong>it</strong>iche<br />
dell'innovazione, <strong>da</strong>lla produzione di visioni sul futuro alla scr<strong>it</strong>tura di romanzi di fantascienza,<br />
<strong>da</strong>lla condivisione di musica e video autoprodotti alla realizzazioni di installazioni, <strong>da</strong>lla proposta di<br />
playlist alla definizione di nuovi cr<strong>it</strong>eri del gusto sull'entertainment dig<strong>it</strong>ale, <strong>da</strong>ll'adozione<br />
pionieristica delle nuove tecnologie all'esplorazione dei servizi online... la lista è infin<strong>it</strong>a e molto<br />
molto varia) e/o possono vivere con piglio innovativo le loro attiv<strong>it</strong>à tradizionali (nelle aziende e<br />
nella pubblica amministrazione, nella scuola o in famiglia e così via...).<br />
Ebbene: ogni innovatore è un po' un ribelle e spesso si definisce inizialmente in un rapporto<br />
confl<strong>it</strong>tuale rispetto a ciò che r<strong>it</strong>iene possa essere migliorato e superato. Ma la dinamica del<br />
confl<strong>it</strong>to è solo la prima parte del suo comp<strong>it</strong>o. Successivamente, l'adozione generalizzata della<br />
sua innovazione passa anche per l'armonizzazione del confl<strong>it</strong>to.<br />
A questo punto entrano in gioco le reti sociali per la diffusione e l'armonizzazione<br />
dell'innovazione. E sap<strong>pia</strong>mo che le reti sociali sono morfologicamente composte di diversi nodi:<br />
quelli che smistano l'informazione, quelli che la producono, quelli che la valutano. Nell'innovazione<br />
qualcuno la propone e qualcuno la adotta: ma se la proposta dell'innovazione è spesso un atto di<br />
ribellione, quasi sempre l'adozione è anche un atto di armonizzazione. Chi gui<strong>da</strong> il processo è<br />
inizialmente il promotore dell'innovazione, poi chi riesce a metterla insieme con una qual<strong>it</strong>à più<br />
profon<strong>da</strong> perché tiene conto di molte dimensioni culturali con le quali l'innovazione interagisce.<br />
Per questo va coltivato l'approccio sbarazzino dell'innovatore ribelle e contemporaneamente il<br />
rispetto per il generatore di sintesi e armonizzazioni. La nov<strong>it</strong>à e la prospettiva sono dimensioni