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Il Canto di Tradizione Orale Il Canto di Tradizione Orale

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<strong>Il</strong> carretto è un mezzo <strong>di</strong> lavoro ormai in <strong>di</strong>suso: è quasi scomparso così come scomparsi sono i suggestivi,<br />

elaborati ed arcaici canti che accompagnavano il duro lavoro del carrettiere.<br />

Fino a non molti decenni fa le merci venivano trasportate con il carretto: prodotti per la campagna, per<br />

l’e<strong>di</strong>lizia, il concime, il carbone, il sale, lunghi percorsi attraverso trazzere, "stratuna" in solitu<strong>di</strong>ne, a volte<br />

per <strong>di</strong>versi giorni, con l’unica compagnia il cavallo... e le canzoni, fino ai "fondaci", luoghi dove fermarsi per<br />

riposare, bere, con<strong>di</strong>videndo con altri carrettieri la fatica comune <strong>di</strong> un duro mestiere. E non solo: nel<br />

fondaco i carrettieri si sfidavano a chi sapesse il canto più bello, a chi aveva la migliore "carenzia" cadenza,<br />

una perfetta emissione vocale, il rispetto per il modello musicale tra<strong>di</strong>zionale, riscuotendo il rispetto dei<br />

compagni e la consacrazione naturale.<br />

I cantanti, tra l’entusiamo generale completavano il loro brano con le "chiamate" invitando altri a<br />

continuare il canto fra un bicchiere <strong>di</strong> vino e "favi a cunigghiu", un invito amichevole o anche<br />

provocatorio. Canti che venivano trasmessi per generazioni <strong>di</strong> padre in figlio, da zio a nipote.<br />

Motivo <strong>di</strong> vanto era a chi avesse il cavallo più potente ed abile, da qui le gare, l’ostentazione <strong>di</strong> qualche<br />

superiorità, durante le fiere, pellegrinaggi, feste. I contenuti dei canti l’amore, le pene, la gelosia, lo sdegno<br />

etc…<br />

Elementi <strong>di</strong> competizione erano la tecnica del canto, la resistenza fisica, la capacita <strong>di</strong> mangiare<br />

abbondantemente...<br />

Tutto il repertorio dei canti alla carrittera è complesso e raffinato nelle trame melismatiche.<br />

Oggi non ci sono più i carrettieri ma i loro canti costituiscono una delle espressioni più importanti della<br />

musica etnica siciliana.<br />

Primo esempio Secondo esempio<br />

Un ni lu fazzu cchiù lu carritteri<br />

Non lo faccio più il carrettiere<br />

Chi lu cavaddu un voli caminari<br />

il mio cavallo non vuole camminare<br />

Nta la scinnuta <strong>di</strong> Musulumeli<br />

nella <strong>di</strong>scesa <strong>di</strong> Misilmeri<br />

Si rumpi suttapanza e pitturali.<br />

si ruppe sottopancia e pettorali.<br />

(Corpus Favara)<br />

Gigghiu <strong>di</strong> novi pampini si natu<br />

Giglio <strong>di</strong> nove foglie sei nato<br />

Gigghiu adorni la pirsuna mia<br />

giglio che adorni la mia persona<br />

Catina chi mi teni ncatinatu<br />

catena che mi tiene incatenata<br />

Catina chi ncatini l’arma mia.<br />

catena che incatena l'anima mia;<br />

Beni ti vogghiu cchiù <strong>di</strong> lu mè ciatu<br />

bene ti voglio più che il mio respiro<br />

Accussì criu chi vò beni a mia<br />

così credo tu voglia bene a me;<br />

Lu sonnu <strong>di</strong> la notti m’ha rubatu<br />

il sonno della notte mi hai rubato<br />

Ti lu purtasti a dormiri cu tia.<br />

te lo sei portato a dormire con te.<br />

(Corpus Favara)

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