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Il Canto di Tradizione Orale Il Canto di Tradizione Orale

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9-IL CANTO DI TRADIZIONE ORALE IN SICILIA<br />

Le Origini<br />

In principio era il melos… così potrebbe <strong>di</strong>rsi del canto popolare siciliano <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione orale,<br />

del canto spontaneo che si è congiunto, mescolato, con la poesia popolare nata in Sicilia e<br />

trasmessa oralmente. <strong>Il</strong> popolo ha creato e riconosciuto una melo<strong>di</strong>a propria sulla quale adatta<br />

la poesia ere<strong>di</strong>tata dai padri, la lingua parlata che sa fondersi docilmente con la forma ritmica<br />

della sua musica, una melo<strong>di</strong>a che sicuramente la Sicilia ha prodotto, assorbendo nei secoli gli<br />

apporti <strong>di</strong> tutti i popoli che ne hanno calcato il suolo e facendone sue le espressioni artistiche<br />

estranee con le quali e’ venuta in contatto.<br />

Come osserva il grande musicologo Alberto Favara, nell’isola si sono succedute tante civiltà<br />

dalle tipiche manifestazioni musicali; il popolo siciliano, ascoltò il nomos greco, il maqam<br />

arabo, l’inno bizantino, la canzone cortese dei Trovatori, fino all’opulenta polifonia cinque-<br />

secentesca, un insieme <strong>di</strong> stili da cui è <strong>di</strong>fficile rintracciare l’inizio della musica popolare<br />

siciliana, ma da cui è possibile ipotizzare, come l’armonia del nostro canto popolare sia posta<br />

su fondamenta antiche.<br />

Come nasce il canto<br />

L’arte popolare è sempre in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> ricettività; se un canto creato dal singolo veniva<br />

apprezzato ed adottato, <strong>di</strong>ventava nel tempo, oggetto <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione.<br />

<strong>Il</strong> canto che nasceva da rustici poeti <strong>di</strong> paesi e villaggi sconosciuti, <strong>di</strong>ventava il canto <strong>di</strong> tutti; il<br />

popolo premiava il loro merito col tramandare questa melo<strong>di</strong>a, con l’impararla, col passarla <strong>di</strong><br />

bocca in bocca da questo a quel paese, dalla montagna alla marina, dal campo al mercato.<br />

Via via si andava ritoccando, prendeva il colore locale, si creavano le varianti.<br />

In poco tempo si espandeva, veniva ripetuto in ogni dove, passava confini <strong>di</strong> paesi fino ad<br />

entrare a far parte del patrimonio comune, custo<strong>di</strong>to, tramandato, ripetuto. <strong>Il</strong> commercio, le<br />

comunicazioni, i pellegrinaggi, le guerre, le gran<strong>di</strong> feste religiose, <strong>di</strong>ffondevano i canti che<br />

venivano adottati, abbelliti, accolti, mo<strong>di</strong>ficati, secondo le abitu<strong>di</strong>ni ed il carattere del popolo.<br />

Spesso accadeva che alcuni canti superassero i confini dell’isola assumendo altre forme<br />

<strong>di</strong>alettali, <strong>di</strong>venendo canti toscani, lombar<strong>di</strong>, veneti.

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